Colore Perfetto – L’illusione del controllo (2011)

Colore_Perfetto_____L__illusione_del_controllo__2011_.jpg 

 

Tornano dopo tre anni dalla pubblicazione del loro primo ed ottimo album Il Debutto la band perugina Colore Perfetto.

Questa seconda prova porta diverse novità e molte conferme.

Le novità sono: il cambio di etichetta, infatti i nostri passano dalla Tempesta Dischi sotto le ali della Libellula Music; l’assenza, ahimè, di Umberto Moltheni Giardini, cosa che era del resto da mettere in conto per almeno due motivi, uno la decisione da parte del buon Umberto di ritirarsi dalle scene (spero solo temporaneamente), due la volontà del trio perugino di volare con ali proprie e quindi confrontarsi con maggior vigore con se stessi.

Le conferme principali sono: la presenza di Giacomo Fiorenza come musicista e soprattutto come produttore; la capacità dei Colore Perfetto di saper scrivere ed interpretare dei bei brani.

Rispetto all’album precedente si nota già dalla scelta di registrare alle Officine Meccaniche del maestro Mauro Pagani che il suono è volutamente leggermente più ruvido, quasi live. Non per niente oltre a brani capaci di saper unire un sapiente mix pop, prog e post-punk dal sapore oscuro e melanconico, come già avevano dimostrato su Il Debutto, i Colore Perfetto su L’illusione del Controllo ci offrono anche brani dal sapore più lisergico (Pink Floyd e Doors in primis) e brani che s’ispirano al proto-punk degli Stooges e degli MC5. Inoltre rispetto all’episodio precedente si sente una maggiore affinità con Paolo Benvegnù e i suoi Scisma, forse dovuta anche alla volontà di allontanarsi dal (benefico) peso che Moltheni aveva portato su Il Debutto oltre che dal fatto che Davide Pollini ci riporti alla mente il buon Benvegnù in alcune linee melodiche.

Davvero belle le liriche (in italiano, cosa non secondaria) di Davide Pollini, il quale riesce a valorizzarle al meglio con linee vocali sempre adeguate al brano che a volte evocano il già citato Benvegnù, a volte il Mario Venuti meno enfatico.

Concludendo, L’illusione del Controllo ha il grande pregio di riproporci una band che forse non dice nulla di nuovo, che forse sa di già sentito, ma che ciò che ci racconta nei 10 brani che formano l’album ce lo racconta davvero bene, 10 brani ben composti e ben eseguiti da una band che è riuscita nel difficile compito di confermare quanto di buono ci aveva fatto sentire nel primo disco e nel contempo ad inserire altri (buoni) sapori in un piatto già interessante. L’auspicio è che questi due album siano solo l’inizio, nel frattempo godiamoci L’illusione del Controllo e chi non l’avesse già fatto anche Il Debutto.

 

 

 

 

Mario (marzo 2011)

 

 

 

 

Tracklist:

1. Brucia

2. Impercettibile

3. Cagna fedele

4. L’illusione

5. Due fuochi

6. Un istante

7. Come un´ombra

8. Nella mia mente

9. Il mondo è brutto

10. 9 A.M.

 

 

 

Lascia un commento