Pierpaolo Capovilla – Intervista

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E’ con molto piacere che vi proponiamo questa “intervista” a Pierpaolo Capovilla.

“Intervista” tra virgolette, perché sarebbe più corretto definirlo un incontro/confronto amicale tra persone spinte da passioni comuni avvenuto in occasione dello spettacolo Eresia proposto da Pierpaolo con la complicità di Giulio Favero, Kole Laca e Richard Tiso il 10 marzo a Sassari. Pierpaolo si è confermato tutto meno che un divo o il personaggio poco simpatico che qualcuno ha provato a disegnare sulla rete, semmai ancora una volta ha dato prova della sua gentilezza, affabilità e genuinità.

Buona lettura.

 

 

 

Miusika: ciao Pierpaolo

 

Pierpaolo: ciao

 

Miusika: oggi hai una marea di cose da raccontarci

 

Pierpaolo: eh si

 

Miusika: progetti, storie, di tutto e di più di cose che son successe in questo ultimo periodo, cose belle e meno belle

 

Pierpaolo: anche meno belle si

 

238.jpgMiusika: io (Mario) sono intervenuto come commento nel tuo messaggio su facebook e ho detto la mia (si fa riferimento alla nota che Pierpaolo ha pubblicato dopo che strane voci riguardo Il Teatro degli Orrori si sono rincorse per la rete, ed alcune non molto simpatiche – ndR)

 

Pierpaolo: ah davvero?

 

Miusika: Si

 

Pierpaolo: e qual’era il tuo messaggio?

 

Miusika: Quello che diceva “calma e gesso”

 

Pierpaolo: ah si si, ricordo. Ormai cerco di dedicare a facebook non più di venti minuti al giorno, in quest’ultimo periodo uso darci qualche occhiatina in più perché son state dette tante cose ed è giusto e credo anche bello interagire. Poi guarda non si può vivere solo di complimentoni, a volte bisogna subire critiche, i detrattori non mancano vedo ma va bene così

 

Miusika: beh ci sta, no? Del resto l’invidia è una brutta bestia

 

Pierpaolo: ma magari alcuni, o molti non lo so, sono mossi più che da invidia da un sentimento di smarrimento di fronte a quello che stanno vedendo. Tutto questo mi sorprende e naturalmente mi amareggia anche un po, però ricordo che anch’io quando avevo vent’anni ero così.

 

Miusika: Forse eravamo anche peggio (Anto, Mario e Pierpaolo sono quasi coetanei – ndR)

 

Pierpaolo: mooolto peggio (risate)

 

Miusika: tra di noi siamo arrivati a “discussioni molto animate” per una canzone o un album (ancora risate)

 

EPSN0036.JPGPierpaolo: si, si, si!!! facevo così anch’io. Io adesso che ho 43 anni è tutto diverso, però sono ancora esattamente dentro, anzi ancora più dentro di prima, a quel mondo lì. Noi facciamo musica rock, quindi ci rivolgiamo a un pubblico giovane sostanzialmente, non solo chiaro, perché il nostro pubblico è intergenerazionale perché ai concerti dei Il Teatro degli Orrori vengono anche 60/65enni

 

Miusika: davvero?

 

Pierpaolo: Si si

 

Miusika: anche Mario Luzzato Fegiz viene?

 

ITDO_5107.jpgPierpaolo: Luzzato Fegiz non l’ho mai visto, o meglio l’ho incontrato una volta per le Calle a Venezia ma….. (risate)

…comunque i più giovani posso immaginare che possano essere preoccupati per la situazione.

E’ che ognuno da l’importanza che vuole dare e che preferisce dare alle situazioni, io alla Mia situazione, a quello che sta accadendo alla Mia vita professionale e privata do il giudizio che dico io. Perché mi è stato dato del fascista ad esempio in rete, ho letto dei messaggi divertenti anche… tipo: onore al camerata Capovilla… (risate) si, si, si arriva a questo no ma è divertente, in questi casi qui è simpatico. Però no questo non è giusto ecco.

Sto capendo, è la prima volta che sono famoso, quindi sto imparando ad interagire con il mondo da questo punto di vista qui. Famoso si fa per dire chiaro, tristemente noto a sto punto (risate)

 

Miusika: Diciamo che a certi livelli poi è facile cadere vittima della grande sorella

 

Pierpaolo: Si, ma è importante non cadere vittima del pettegolezzo

 

Eresia_Cover_DVD_reading.jpegMiusika: Tanti progetti abbiamo detto, il primo quello che andremo a sentire stasera Eresia, che esce anche in Dvd

 

Pierpaolo: si esatto

 

Miusika: in cui proponi un qualcosa che a te è da tanto che ti intriga, ti stimola, come la figura di Majakovskji

 

Pierpaolo: si

 

Miusika: del quale ci avevi già proposto qualcosa con Il Teatro degli Orrori passando attraverso Carmelo Bene, quindi stasera spiegaci un minimo di quello che ci aspetta durante lo spettacolo

 

Aggabachela__1012_.jpgPierpaolo: abbiamo raccolto alcune liriche e due poemi di Majakovskji, li abbiamo giustapposti in maniera grossolana e ne abbiamo tratto due atti.

Il primo è quello che abbiamo chiamato Eresia Socialista ed è il Majakovskji agit-prop insurrezionalista, il cantore della rivoluzione.

Il secondo atto invece è il Majakovskji relazionale, amicale, intimo, privato, privatissimo, angusto, quindi il Majakovskji che parla d’amore.

La prima parte è incentrata su un poema importante che è Cronaca poetica di una Rivoluzione, o meglio Rivoluzione. Cronaca Poetica; la seconda invece sul fhjfhf. Più di così non si poteva fare (risate) …..si perché siamo di fronte al Majakovskji più noto peraltro.

Io mi rendo perfettamente conto di essere insufficiente e inadeguato, però faccio le cose che faccio con grande entusiasmo e non m’importa se faccio una figuraccia terribile, l’importante è vivere la vita fino in fondo come dice il buon Majakovskji picchio nel buio con vigore.

E’ chiaro che citiamo Carmelo Bene.

Il problema è tutto lì, Majakovskji in Italia è conosciuto sostanzialmente grazie a Carmelo Bene e in particolare attraverso i suoi Quattro modi di morire in Versi, io stesso l’ho conosciuto grazie a Carmelo Bene. E’ la passione, l’amore per Carmelo Bene che mi ha indirizzato verso Majakovskji. Ma noi stiamo facendo qualcosa di diverso da quel Teatro così Importante, noi siamo dei rockettari no? Quindi stiamo mettendo in musica così raffazzonatissimi come siamo il nostro amore per la grande cultura. Io sono stanco dell’intrattenimento

 

Miusika: Ce n’è già abbastanza

 

Pierpaolo: No, ce n’è troppo (risate). Uno non può vivere la vita intera guardando la televisione, è stupido. Noi vogliamo la realtà, vogliamo vivere in mezzo alla gente e non in casa chiusi dentro davanti alla tv, cioè mi sembra chiaro no?

 

Miusika: O davanti a youtube

 

Aggabachela__1020_.jpgPierpaolo: o davanti a youtube bravo, hai detto bene! è importante anche questo.

Cioè internet è una straordinaria occasione di democrazia e di interlocuzione democratica per il mondo intero, impariamo ad usarla e facciamo presto anche, non usiamola come la televisione. Internet fa paura a qualcuno in Italia, fa paura anche perché non a caso si guarda tanta televisione in Italia, e non a caso le connessioni, le adsl, sono così scadenti nel paese, lo streaming è scadente, insomma è tutto…..

 

Miusika: forse oggi fa anche più paura visto quello che è successo nel Maghreb

 

Pierpaolo: Internet vuol dire pluralità, mentre la televisione vuol dire monopolio è semplice. E’ di fronte agli occhi di tutti la situazione che viviamo quindi inutile negarla

 

Miusika: però non tutti concordano sul potere

 

Pierpaolo: della televisione?

 

Miusika: Si

 

Pierpaolo: mah soltanto un idiota potrebbe venirmi a dire che la televisione non condiziona in maniera determinante la società italiana. L’ha sempre fatto e continuerà sempre a farlo.

Il problema è come lo fa.

Noi vogliamo il pluralismo, il pluralismo vuol dire democrazia. Se non c’è pluralismo non c’è democrazia, se non c’è democrazia c’è qualcosa che non ci piace. Mai più! Basta! Il fascismo lo abbiamo già vissuto

 

Miusika: abbiamo già dato

 

Pierpaolo: si, si, abbiamo già dato abbastanza. Forse non è abbastanza per tanti ma non m’importa, evviva la lotta di classe. Che ti devo dire? A un certo punto mi arrabbio anch’io ecco, anche le formiche nel loro piccolo s’incazzano (risate)

 

Miusika: è una giusta citazione (risate)

 

Pierpaolo: e che devo fare!?! (risate)

 

Miusika: la capacità d’indignazione c’è ancora in questo paese

 

Pierpaolo: ne sono convinto, sono ottimista e sicuro che il Paese abbia tutti gli anticorpi necessari per liberarsi di questa Merda che è diventata la società italiana, si perché il decadimento culturale, politico, sociale, financo dei costumi ha insomma superato ogni limite, viviamo in una specie di porno-società.

Non sono soli i problemi privati di Berlusconi, non me ne frega niente, Porno-Società nel senso proprio che noi abbiamo o meglio i giovani hanno un unico problema….. il PIACERE.

Abbiamo dimenticato tutti gli altri obbiettivi sani e degni di essere vissuti, è bello anche sacrificarsi un pochino nella vita, è bello anche lottare, è bello faticare per raggiungere degli obbiettivi non c’è soltanto il piacere. La società del Piacere non c’interessa

 

Miusika: Oltre a Eresia stai portando avanti il discorso One Dimensional Man

 

Pierpaolo: si

 

Miusika: che a giugno esce col disco nuovo

 

IMG_9180_copia.jpgPierpaolo: in giugno uscirà il nuovo disco di One Dimensional Man (che si chiamerà A Better Man e vedrà la partecipazione in veste di ospiti: Eugene Robinson degli Oxbow, Justin Trosper degli Unwound, Sir Bob Cornelius Rifo, Jacopo Battaglia, Rodrigo D’Erasmo degli Afterhours, Enrico Gabrielli dei Calibro 35, Gionata Mirai, Francesco D’Abbraccio degli Aucan, Richard Tiso – ndR).

Lo stiamo scrivendo in questi giorni, abbiamo incominciato circa venti giorni fa proprio a scrivere le canzoni e ci stiamo sorprendendo della bontà dei risultati.

Vi sorprenderemo anche a voi, sarà un gran disco secondo me il prossimo album One Dimensional Man

 

Miusika: sei rimasto della stessa idea di cui mi avevi parlato l’anno scorso cioè di scrivere liriche solo ed esclusivamente in Italiano e quindi di far scrivere i testi in inglese da quell’amico australiano di cui mi accennavi?

 

Pierpaolo: no, no, li ha proprio scritti tutti lui!

 

Miusika: tutti lui?

 

Pierpaolo: si, si, si (risate)

 

Miusika: quindi hai mantenuto la stessa idea (risate)

 

Pierpaolo: no, no, io difficilmente cambio idea mio caro (risate) posso cambiarla eh sia chiaro (risate).

No guarda anzi, ti dirò di più visto che questa intervista la sto vivendo come una chiacchierata confidenziale e non la classica cosa, lui mi ha regalato, regalato per modo di dire perché io non accetto questo regalo e quindi farò qualcosa per i diritti d’autore, queste cose qui. Adesso cercherò di risolvere questa cosa perché lui è australiano di Sidney però è un Picaro, lui vive in tutto il mondo, ne combina una dietro l’altra, adesso bisognerà convincerlo ad iscriversi alla Siae.

Mi ha regalato 26 poems for One Dimensional Man.

E’ la sua moleskine che si portava dietro, questo signore ha più o meno la mia età, quindi una quarantina d’anni, che si è portato dietro vent’anni in tasca in giro per il mondo in cui scriveva delle piccole e semplici poesie. Tutte in rima, tutte metricamente perfette, perché aveva questa vena poetica. Una l’ha scritta a Bologna, una a Roma, una a Sidney, un’altra a New York, un’altra a Città del Messico, una a Berlino e così via.

IMG_9233_copia.jpgIo ho in mano questo piccolo tesoro e mi sto accorgendo adesso che li sto veramente conoscendo, questi componimenti, mi sto accorgendo di quanto belli sono. Sono tutte canzoni d’amore ma di una profondità incredibile e funzionano perché sono tutte metricamente perfette per essere sbattute dentro una canzone di One Dimensional Man. Sono un uomo fortunato (risate) credimi, credimi (risate) quindi questa volta in un disco è la prima volta che faccio l’interprete di pezzi altrui, saranno tutte sue le canzoni. Ross scrisse… tu conosci One Dimensional Man?

 

Miusika: Si certo

 

Pierpaolo: conosci il pezzo This Man in Me da You kill me?

 

Miusika: i titoli però non li ricordo

 

(ci canta This Man in Me)

 

Miusika: ah si, si!

 

Pierpaolo: ecco l’ha scritta Ross, è il pezzo scritto meglio in tutto il disco.

Io non so l’inglese, o meglio… l’ho studiato e mi ci posso mettere con tutta la mia buona volontà, l’ho studiato all’università… ma non sono un madrelingua.

Quindi questa volta faccio l’interprete e questa volta però avrò dei testi, potrò sfoggiare i gioielli di Ross (James Rossmore Campbell – ndR), un vero madrelingua. Australiano peraltro, quindi abbiamo proprio la quadratura del cerchio di One dimensional Man.

 

Miusika: E poi verrà il discorso Il Teatro degli Orrori, che tutti quanti stanno aspettando con un nuovo lavoro

 

EPSN0430.JPGPierpaolo: si, si, si, stiamo già pensando a quando dobbiamo prenotare lo studio di registrazione. Non ci fermiamo, proprio è un momento che vogliamo lavorare sodo. Cioè vogliamo portare a termine gli obbiettivi che ci eravamo dati qualche anno fa.

Tanta gavetta ci ha insegnato che se lavori sodo porti a casa dei bei risultati

 

Miusika: credo sia l’unico modo per fare le cose come si deve, se ci credi oltretutto

 

Pierpaolo: credo proprio di si. La pigrizia, l’ozio, per quanto bello sia e utile, infatti ne ho tantissimo bisogno (risata), proprio tanto, certo non ti aiuta. Devi essere attivissimo.

Siamo letteralmente in tre progetti contemporaneamente, One Dimensional Man, Il Teatro degli Orrori e Eresia, mica male.

 

Miusika: Da quando hai iniziato a suonare ad adesso è cambiato molto l’ambiente, la struttura?

 

Pierpaolo: son cambiato anch’io tra l’altro (risata), è cambiato tutto.

Si, quando ho iniziato, ho fatto il primo disco di One Dimensional Man nel 1996 però ho già iniziato a suonare quel disco lì nel ’95. Fra il 95 e il 96 feci più di 100 date pagate una stupidaggine, ma neanche le spese ci tiravi, però le ho fatte perché non era quello lo scopo, e c’erano i centri sociali.

C’erano i Centri Sociali.

Si poteva dal nulla ricavare qualcosa, combinare qualcosa, se avevi voglia se ci davi dentro.

Adesso i centri sociali non ci sono più e questo è un fatto, non lo voglio neanche commentare, però non ci sono più e ci sono i club. E i club sono a scopo di lucro, per quanto moltissimi club in realtà del lucro gliene freghi fino a un certo punto, fino al punto in cui devono portarsi a casa il pane quotidiano anche loro ma preferiscono la circuitazione della cultura però non ci sono più i centri sociali.

IMG_3123.jpgNei centri sociali mi feci un centinaio di date nei posti più impensabili. Mi vengono in mente i più belli naturalmente, il Conchetta a Milano, che esiste ancora grazie a Dio il Paso a Torino, c’era il Macchianera a Pisa. Alcuni esistono ancora adesso, Rivolta ad esempio, però ne sono rimasti una decina. Una volta ce n’era centinaia quindi si poteva, se tu avevi voglia di suonare, si poteva incominciare una carriera ma sul serio. Perché tu puoi anche guadagnare una sciocchezza ma se sei in giro per 100 date significa che sei in giro per 150 giorni in un anno. 150 giorni in cui ti diverti e non spendi, non hai tutte le preoccupazioni della vita quotidiana che avresti a casa (risate) e lì si incomincia.

Ora la grande difficoltà dei gruppi esordienti adesso è questa, cercare in tutti i modi di infilarsi da qualche parte. Una volta non era un problema, spedivamo la cassetta o il cd e ci arrivava la risposta, venite!!!

 

Miusika: così avete iniziato

 

Pierpaolo: certo.

La società italiana è cambiata, i centri sociali non ci sono più perché la società italiana è cambiata in peggio,

in peggio,

ha meno fiducia in se stessa, c’è no? una forte carenza di fiducia in se stessi

 

Miusika: in televisione non ci siete mai andati

 

Pierpaolo: beh quando fai i video scusa non vai in televisione?

Cioè il punto non è quello, io vado anche a Sanremo se voglio non è questo il punto, se io vado a Sanremo a dire…

 

Miusika: è quello che vai a dire che importa

 

Pierpaolo: esatto!

Se dico ciò che importa a me è la mia onesta intellettuale.

Poi l’onestà intellettuale di Sanremo non è un problema mio, oppure qualcuno mi dirà aahhh però se vai lì allora… allora vuol dire che sei come loro… è questo è il qualunquismo, dico io, e questo sarebbe il qualunquismo che ci ha insegnato Berlusconi e i suoi ascari: “siamo tutti quanti uguali”. No non è così, ma proprio per niente.

 

 

 

L’ ”intervista” finisce qui perché il tempo a disposizione era finito.

Avremmo voluto parlare di tante altre cose, tra le quali il suo coinvolgimento anche nel cinema sia come attore che come giurato. Ma dato che dovrebbe tornare a luglio a Sassari insieme a Giulio per un concerto dei One Dimensional Man le terremo da parte fino a quel momento per un’altra bella chiacchierata.

 

 

 

 

Anto e Mario (Aprile 2011)

 

 

Foto di Federica Siervo, Paola Gravina, Cherry Blossom e Mario.

 

 

 

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