Martha and the Muffins – Monografia: La musica della metropoli (canadese)

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Nonostante abbiano inciso dischi memorabili, fuori dall’ambito degli appassionati di new wave i canadesi Martha & the Muffins sono catalogati tra le “one hit wonder” degli anni ’80: quella Echo Beach che aveva convinto la Virgin a metterli sotto contratto attraverso la DinDisc viene ancora inserita nelle compilation del decennio, ma rimane il solo grande successo a loro nome.

Se qualcuno ci avesse detto che dopo un quarto di secolo Echo Beach sarebbe stata ancora famosa, non ci avremmo creduto. D’altronde, a giudicare dalla nostra carriera, forse il problema era proprio che siamo usciti un po’ troppo in anticipo. Venticinque anni troppo presto, grossomodo.

Probabilmente è per questo che oggi sono tornati con Delicate, il loro disco migliore dai tempi di This is the ice age.

 



New wave in Canada.

Alla fine degli anni ’70, anche a Toronto era normale formare gruppi new wave: la filosofia era quella del punk – non importa saper suonare, ma avere il “feeling” giusto. David Millar e Mark Gane, che iniziavano a misurarsi con tastiere e chitarre, reclutarono Martha Johnson (voce e tastiere) e il suo compagno di studi Carl Finkle (basso), il fratello di Mark, Tim (batteria), insieme all’unico musicista già un po’ esperto, il sassofonista Andy Haas: “Io fondai il gruppo perché all’epoca era la cosa naturale da fare, anche se mi interessavo molto più di pittura che di musica”, ricorda Mark Gane: “Avevamo una visione molto naif rispetto al saper suonare: Martha Johnson, per esempio, entrò nel gruppo solo perché era proprietaria di una tastiera, anche se non aveva ancora idea di come usarla.Mark e David volevano provare a fare qualcosa di nuovo, ma sicuramente “non punk”: il nome provvisorio scelto per il gruppo, Martha & the Muffins (Martha e le merendine, diciamo) doveva sottolineare proprio questa attitudine diversa, e come molte cose temporanee ebbe vita lunghissima, tanto da rimanere appiccicato ai canadesi per oltre trent’anni. “Non avrei mai voluto restare una merendina per tutta la vita… e però, alla fine la cosa più sciocca che ho fatto in carriera è stato senz’altro l’aver proposto di cambiare nome in M+M, quando negli anni ’80 ripartimmo da capo. Una volta che sei un muffin, devi saper restare un muffin.Dopo poco, il gioco annoia Millar, che si sposta al ruolo di fonico, lasciando il posto a una collega di Mark e Tim, Martha Ladly (voce e tastiere): il sestetto inizia a provare con dedizione, e già dai primi concerti riesce a mettere in mostra uno stile personale, tra il pop elettronico e la new wave più ritmata. 

 



Una spiaggia lontana nel tempo.

insect_suburban.jpgTra i primi pezzi che vengono registrati nel demo del 1979 che dà inizio al tutto c’è già Echo Beach: ma quando il gruppo decide di stampare un primo 45 giri promozionale punta su Insect Love, per non bruciare quella che già ai concerti è emersa come una possibile vera hit.

 

martha_and_the_muffins___Metro_Music.jpgLa Virgin riceve il demo dei Muffins, e decide di aprire una succursale canadese per metterli sotto contratto e promuoverli adeguatamente: la neonata DinDisc reincide e rilancia come singolo Insect Love, riservando Echo Beach come apertura di Metro Music, il LP che nel 1980 segna l’esordio su lunga distanza di etichetta e gruppo. Registrammo in Inghilterra e tornammo in Canada: dopo poco iniziarono ad arrivare telefonate entusiastiche dalla DinDisc, che ci segnalava ogni giorno la posizione in hit parade del nuovo singolo: alla fine arrivò sopra le 500.000 copie, e nella top ten UK.Echo Beach è una perfetta canzone pop wave: il lamento di una impiegata che sogna di tornare a vedere il tramonto sulla spiaggia è sostenuto da una ritmica ballabile, tra B52’s e Talking Heads, e ha un ritornello che entra in testa da subito (Echo beach, far away in time…). “Ci ritrovammo improvvisamente popolari: una novità assoluta, considerando che già a scuola eravamo un po’ degli sfigati.Anche se il resto del disco è di un buon livello, non ci sono altri pezzi ugualmente trascinanti: come secondo singolo viene scelto Saigon, seguito da Paint by number heart, entrambe dinamiche e caratteristiche dello stile del gruppo, frenetico e melodico, ma purtroppo prive del fascino della canzone d’apertura. 



Trance_and_Dance.jpgEcho Beach si trasforma rapidamente in una condanna: la DinDisc vorrebbe un  nuovo hit dello stesso tipo, e il gruppo deve tornare in studio nello stesso anno, per far frettolosamente uscire un secondo LP, Trance and Dance. Il disco è meno centrato dell’esordio, ma contiene comunque diverse perle, come Was Ezo (un altro ritornello appiccicoso su un ritmo wave danzabile, tra i pochi scritti da Martha Ladly), Suburban Dream (una canzone wave nervosa con i riff di sintetizzatore caratteristici dell’epoca) o Motorbikin’ (cover di una hit di Chris Spedding). Was_Ezo.jpgCome nel precedente disco, le voci maschili e femminili si alternano e si armonizzano in maniera molto personale, e il suono complessivo è originale e ancora attuale, nonostante la presenza delle tastiere anni ‘80. Purtroppo, la pressione della DinDisc e l’evoluzione dell’hobby in un lavoro impegnativo iniziano a mietere vittime nel sestetto: Martha Ladly se ne va dopo registrato il disco, seguita a breve da Carl Finkle, che viene sostituito al basso da Jocelyne Lanois, che causerà una rapida evoluzione del gruppo… raccomandando suo fratello.



Daniel Lanois, il muffin ombra

Il fratello di Jocelyne, Daniel, ha uno studio di registrazione, ha fatto qualche esperimento con Brian Eno e vorrebbe un gruppo con cui imparare a produrre: lei insiste nel proporlo ai nuovi compagni di band, e alla fine si decide almeno di provare qualcosa con lui. L’amalgama funziona subito, e i Muffins decidono di sceglierlo al posto di Mike Howlett, che pur non essendo particolarmente esperto aveva prodotto con buoni risultati i due dischi del 1980.

 

La DinDisc non ha però dimenticato Echo Beach, ed è estremamente riluttante a cambiare il team che aveva, almeno una volta, vinto: quando poi viene proposto un esordiente sconosciuto, decide di opporre un veto formale. “Ci dissero: OK, se volete lui fate pure, però vi tagliamo il budget del disco. Quando poi sentirono il disco e scoprirono che neanche lì c’era una nuova Echo Beach, ci lasciarono addirittura liberi di cercarci un’altra etichetta per il disco successivo.

This_is_the_Ice_Age.jpgThis is the ice age è invece il capolavoro che incide il nome di Martha & the Muffins nei cuori dei new waver di tutto il mondo: dentro la bella cover col grattacielo di Toronto che spunta dietro un muro rovinato viene collezionata una serie mozzafiato di ballate toccanti (One day in Paris, Casualties of glass), di hit ritmate meno immediate, ma spesso più incisive di Echo Beach (Women around the world at work, You sold the cottage), di pezzi wave memorabili (Swimming), fino alla lunga jam che dà il titolo all’opera. Daniel Lanois mostra di avere le idee chiare, e incide sul suono della band come dall’altra parte dell’oceano Mike Thorne aveva fatto coi Wire, rendendo la miscela personale e moderna. “Il disco era più serio dei precedenti, stavamo cercando di crescere: a risentirlo ci ritrovo tanta alienazione, era forse il tema principale delle nostre canzoni dell’epoca.Women_around_the_clock.jpg

Martha e Mark, ormai compositori unici della band, si intrecciano nelle voci e nella scrittura dei testi: “So che è curioso che a scrivere le parole più femministe, come Echo Beach e Woman around the world at work, sia un uomo: e in molti pensano ancora che siano due canzoni di Martha, visto che era lei a cantarle…Tra loro non c’è comunque rivalità, e i due diventano anzi in questo periodo una coppia stabile anche nella vita. Martha_Danseparc_period.jpgIl disco ottiene buone recensioni, ma non ha successo commerciale: il trasferimento a un’altra casa discografica era già stato sancito, ma nelle turbolenze legate alla situazione si perdono altri elementi, Haas e Tim Gane, e a registrare con Daniel Lanois il successivo Danseparc per la RCA si ritrovano solo in 4, con Nick Kent alla batteria ad affiancare Mark, Martha e Jocelyne.

Il gruppo è cambiato, e Mark vorrebbe ricominciare da capo con un nuovo nome, per liberarsi dell’ombra di Echo Beach e dei muffin: ma alla fine si decide per una rifondazione morbida, con una nuova sigla (M+M) affiancata su un adesivo al nome noto. Danse_Parc.jpgDanseparc è la naturale evoluzione di This is the ice age: la mano di Daniel Lanois è ancora più sicura, e si sente nei suoni dei pezzi pop più cupi (Sins of children) o sperimentali (World without borders) come in quelli ritmati, spesso orientati alla dance (Obedience, Danseparc, What people do for fun). Danseparc esce anche come singolo, confermando la piccola fama raggiunta in patria, senza comunque sfondare: “A questo punto dovevamo decidere cosa fare: Jocelyne e Nick non erano interessati a proseguire come volevamo noi, crescendo dal punto di vista tecnico, e a noi invece andava di sperimentare altre strade con Daniel.

Il divorzio stavolta è indolore, e inizia una nuova fase della vita del gruppo: e Mark convince Martha anche a cambiare nome al duo.

 



M+M

Mistery_Walk.jpgTra il 1984 e il 1986 il duo fa uscire con RCA altri due dischi, centrando anche finalmente una seconda vera hit, che viene addirittura promossa con un video dalla casa discografica: Black stations/White stations, l’apertura di Mystery Walk, è una canzone che mette d’accordo discoteche e new waver, un inno antirazzista su una storia d’amore tra persone di colore diverso, con un suono funky contagioso, purtroppo bandita da molte radio a causa delle parole troppo forti. “Daniel stava iniziando a diventare famoso ed era sempre più impegnato: però produsse il disco al meglio, come aveva sempre fatto.” A breve, la strada del duo si dividerà da quello che sta diventando il produttore più ricercato del periodo (nel 1984 produce Unforgettable fire per gli U2 e nel 1986 So per Peter Gabriel…): intanto, però, il suono del nuovo disco è ottimo, nonostante non tutti gli episodi siano all’altezza dei precedenti titoli prodotti da Lanois.

the_world_is_a_ball.jpgIl successo del disco permette di mettere subito in cantiere un seguito, The world is a ball, che esce nel 1986 con un altro produttore di grido al posto dell’impegnatissimo Lanois: “Scegliemmo David Lord perché ci era piaciuto quello che aveva fatto con gli XTC, in particolare il singolo Wake Up.” Il gruppo si sposta ancora di più verso la dance, ma stavolta non ci sono pezzi memorabili: il singolo Song in my head non arriva in classifica, e il duo continua a pendolare tra Canada e UK cercando di capire come continuare. “Il problema era che le radio non passavano i nostri pezzi, e sicuramente non avevamo dietro le spalle il sostegno della casa discografica. A posteriori, possiamo dire che le porte si stavano chiudendo.

 



Pausa di riflessione

 

La Virgin/DinDisc nel 1987 mette sul mercato una raccolta, intitolata significativamente Far away in time (il ritornello di Echo Beach…), dove vengono inseriti quasi integralmente i primi due LP, a scapito del terzo This is the ice age, rappresentato solo da un paio di canzoni: il duo decide di riprendere tornando al nome Martha & the Muffins, ma dovrà attendere cinque anni per tornare a incidere.

 Modern_Lullaby.jpgModern Lullaby esce nel 1992, e i due devono addirittura finanziare parte delle registrazioni: “Prima sembrava tutto semplice, poi d’improvviso abbiamo scoperto che eravamo fuori da tutto: il disco non venne quasi distribuito, e decidemmo di farla finita.Modern Lullaby non è un gran commiato: un disco scialbo, con qualche sprazzo della grandezza passata, ma tanta stanchezza, dovuta alla frustrazione del dover interagire con una industria discografica che ormai li aveva scaricati. Il 1992 in realtà ce lo ricordiamo piuttosto perché è l’anno in cui è nata Eve, nostra figlia. Era ora di smettere per impegnarci in qualcosa di più importante.Il gruppo viene congelato: negli anni successivi la coppia si dedica agli impegni familiari e alle colonne sonore per la televisione. Martha nel 1996 incide a suo nome anche un CD di canzoni per i bambini, Songs from the tree house (che sarebbe in fondo da ascrivere a M+M come le ultime cose, registrate sempre in proprio con Mark): l’opera ottiene ottime recensioni e viene addirittura premiato col Grammy canadese per la categoria dei dischi per l’infanzia, ma resta un unicum della discografia del duo.

La sigla Martha & the Muffins ritorna episodicamente tra 1998 e 1999, per incidere un inedito nella seconda compilation dedicata al gruppo (Then again: a compilation, un compendio più organico delle incisioni fino alla fase M+M) e in un’altra antologia a più firme. Negli anni successivi, Mark si dedica alla ristampa dei vecchi LP, trasferiti in CD con inediti e retri: dai riscontri ottenuti capisce che i Muffins hanno ancora un seguito, e gli viene voglia di tornare in pista.

 



Delicate

Delicate.jpgIl seguito è storia recentissima: il duo, integrato dal bassista e coproduttore Leo Valvassori e da tanti amici (inclusa la figlia Eve) fa uscire nel 2010, dopo oltre 2 anni di lavoro insieme al fonico David Bottrill (Tool, King Crimson, Silverchair…) il proprio disco più coerente e maturo dai tempi di Daniel Lanois: Delicate è un capolavoro inaspettato, dove si alternano ancora potenziali hit pop (Mess, Drive, Even in the rain), ballate elettroniche e acustiche (Love began with Eve, Blue Bed, Life’s too short to long for something else), scherzi funky e ritmi africani (Crosswalk, One in a million), e canzoni tra dance e new wave in stile Danseparc (Sailing through the light, All I know), scritti sempre con la sensibilità ritmica e melodica che caratterizza i due ormai ultracinquantenni canadesi. Daniel Lanois ha detto che Love began with Eve è una delle più originali e stupende canzone che abbia mai sentito… e lui è uno che ci conosce bene!” Sicuramente, a una scrittura tornata ai livelli del 1981-82, e a un suono decisamente più incisivo di quello del post-Lanois, si affiancano dei testi toccanti, che non cercano frasi a effetto e giovanilismi, ma parlano delle esperienze dell’età che avanza: le perdite di persone care, l’amore per la figlia che cresce, e una visione retrospettiva su tante delle cose vissute insieme. Parliamo di cose che conosciamo, e credo che musica e testi esprimano benissimo il fatto che non apparteniamo a un posto specifico: si tratta di canzoni di Martha & the Muffins e basta, non siamo i freak venuti dal Canada che credevano certi giornalisti in UK.MarthaandtheMuffins.jpg

Quella discografia che aveva chiuso loro le porte quasi vent’anni fa è cambiata, e oggi produrre un CD e distribuirlo in proprio o attraverso i canali indipendenti disponibili on line ha un senso: “Abbiamo ancora un seguito, tanta gente che ci scrive da tutto il mondo e tanti spettatori ai concerti in Canada… e anche tanti ammiratori nel mondo della musica, come i Nouvelle Vague: abbiamo suonato insieme, e ci hanno chiesto di incidere con loro un pezzo per il loro prossimo disco.

 Il pezzo, ovviamente, è Echo Beach: ma ora che Mark e Martha sono cresciuti, dopo 30 anni possono anche suggellare la pace con la hit che li ha condannati a una carriera così accidentata.

 

 

 

 

 

 

 






Domenico Di Giorgio (gennaio 2011)

 

 

 

 

 

 

 

 

 






Discografia Albums:

Metro Music (1980)

Trance and Dance (1980)

This is the Ice Age (1981)

Danseparc (1983, credited to Martha and the Muffins/M + M)

Mystery Walk (1984, credited to M + M)

The World is a Ball (1985, credited to M + M)

Far Away In Time (1987) – compilation

Modern Lullaby (1992)

Then Again: A Retrospective (1998)

Delicate (2010)

 

 

 

3 Comments

  1. ddg

    Devo parlarne con Antonello & co., per conto mio direi uno tra Cardiacs, Jason Falkner, Daryll-Ann e dintorni, o forse Field Music o Everything Everything (in ordine decrescente di tempo di scrittura, visto che questi ultimi hanno fatto solo un disco!). Ciao e grazie! D

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