Intervista ai MASSIMO VOLUME

massimo_volume_031.jpgIl vento
ci scompiglia i capelli
ci ruba le parole
scagliandole
nell’assordante vuoto
della notte”

[Sul Viking Express]

 

Penso di aver trascritto queste parole durante la mia adolescenza su qualsiasi superficie che mi avesse permesso di fissarle: dai banchi di scuola ai fazzoletti di carta, quasi avessi paura di perderle, di dimenticarle… alla fine non le ho mai dimenticate.

Sono stati la colonna sonora degli anni del liceo e di tutti quegli anni che non dimenticherò mai, sono stati, insomma, il gruppo che più mi ha influenzato, musicalmente e personalmente.

Dopo sei (lunghi, lunghissimi per me) anni dallo scioglimento ufficiale, i Massimo Volume tornano a calcare i palchi italiani… è con una certa emozione infatti che mi appresto ad intervistarli, per questa reunion che sa tanto di evento.

Quando arrivo all’Estragon si stanno definendo gli ultimi dettagli del soundcheck, vengo accolto calorosamente dal tour manager titubante mi affaccio nel camerino della band, sono presenti tutti: Emidio, Vittoria, Egle, il nuovo chitarrista Stefano Pilia e la band di supporto per questa serata Bolognese: i Blake/e/e/e band nata dalle ceneri dei Franklin Delano.

Nei camerini c’è un ambiente rilassato e a conti fatti il più teso tra tutti quelli che affollano il camerino sono io. Preparo il registratore, apro la mia moleskine e comincio l’intervista:

 

 

 

 

 

Andrea: “Dopo sei anni di assenza dai palchi siete tornati ad esibirvi quest’estate al Traffic di Torino. Com’è stato ritornarea suonare davanti un pubblico che aspettava questo evento da anni?”

 

massimo_volume_039.jpgEmidio: è stato bello, è stato emozionante ed è stato anche molto difficile, perchè comunque dopo sei anni ritrovarsi su un palco così grande è stata una bella botta! Il pubblico era dalla nostra parte, si sentiva un legame fortissimo.

È stato bello, la pioggia… proprio quando ci stavamo scaldando, il nostro set era di quaranta minuti, il concerto è finito. Personalmente abbiamo suonato anche molto bene, certo la data di Urbino è andata meglio, ma abbiamo fatto un buon concerto”

 

Andrea:”Avete suonato in questi anni di “pausa” in altri progetti: Hai fondato gli El-muniria, Vittoria ha suonato con i Franklin Delano e Egle ha collaborato con gli Ulan Bator. Pensate che tutte queste esperienze possano in qualche modo influenzare un vostro ipotetico nuovo disco?”

 

Emidio: “è stato prima di tutto importante che ognuno di noi abbia fatto altre cose, perchè comunque i Massimo Volume sono e sono stati un contenitore non proprio enorme e quindi queste “scappatelle” sono state anche salutari, perchè appunto un progetto come il nostro non avrebbe potuto contenerle. “

Vittoria: “Si, sicuramente è stato fondamentale questo tipo di esperienza al di fuori dei Massimo Volume, che per me è stata sicuramente l’esperienza più importante della mia vita, ma non escludo, anzi ci saranno sicuramente altre esperienze fuori dalla band”

 

Andrea: “Cosa è cambiato nel mondo discografico in questi sei anni di assenza?”

 

Egle: “ Che è morto!”

Vittoria: “ Non c’è più un mercato discografico. Però è stimolante il rimettersi in gioco con nuovi mezzi per far conoscere il nostro lavoro, creativo… insomma se ci dovesse essere un nuovo album dei Massimo Volume sarebbe una bella sfida.

Emidio: “la nascita di nuovi canali per la diffusione di musica, non è che per noi è un problema fondamentale, i nostri introiti non vengono dalle royalties ma dall’attività live e dal merchandising, è un periodo in cui tutti si guardano attorno perchè effettivamente non si sa bene in che direzione andare, certo c’è internet, myspace, però non si sa veramente che strada prendere.

Forse per noi dato che siamo della vecchia generazione, dispiacerebbe non avere un sopporto fisico…

 

Andrea: “quindi l’esperimento fatto dai Radiohead o dai Brian Jonestown Massacre è un esperimenti che per ora ha avuto successo?”

 

Egle: “Si però i Radiohead quando l’hanno fatto erano già un gruppo di fama mondiale…”

Vittoria: “Si è stato interessante poi anche cosa hanno fatto i Radiohead: hanno venduto il disco online e poi hanno venduto una special edition con vinile e altri gadget e da questo punto di vista è stato un buon esperimento perchè hai premiato quelli che hanno voluto spendere di più…”

Egle: “Certo bisogna vedere cosa succede ora, questa crisi non aiuta, ma non bisogna pensare che sia solo una crisi del mercato, è anche e soprattutto una crisi artistica, non ci sono più dei fenomeni come in passato, certo ci sono sempre delle realtà interessanti, però non sono in grado a mio parere di trainare un mercato in crisi come quello di adesso…”

 

Andrea: “Siete stati uno dei gruppi più importanti e influenti italiani, delle nuove leve nostrane, quali secondo voi sono stati più influenzati dalla vostra musica?”

Emidio: “ Gli Offlaga (disco pax nda ) sicuramente per approccio, Le luci della centrale elettrica hanno un qualcosa che li può ricondurre a noi…”

 

Andrea: “ Avete lavorato con uno dei migliori produttori americani (Steve Piccolo ex Lounge Lizard per “Da qui” ) e con uno dei migliori italiani, Manuel Agnelli. Ci sono stati dei momenti di contatto tra i due metodi di lavoro, o sono stati due metodi di approccio alla produzione agli antipodi?”

 

Vittoria: “sono fondamentalmente persone molto diverse, imparagonabili. Manuel, lavorava molto con il fonico, quindi aveva un attenzione particolare per i suoni, anche perchè i pezzi del disco (Club Privè è il disco prodotto da Agnelli) era già praticamente pronto.

Da qui ( prodotto da Steve Piccolo) invece è stata quasi un immersione collettiva nel disco. Sono fondamentalmente anche due dischi molto diversi…”

Emidio: “ come dice giustamente Vittoria, le registrazioni di “Da qui” sono state un immersione totale e collettiva, durante le sessioni di registrazioni ci siamo anche creati uno spazio diciamo “creativo”, per lavorare meglio sui pezzi.

Club Privè è stato inoltre un disco registrato Live, in presa diretta, e suona anche decisamente di Da qui.

Sono insomma due dischi diversi registrati in periodi diversi e in luoghi diversi, personalmente ricordo con più piacere il periodo di “Da qui”, mi sono divertito tanto,un bel periodo a differenza di “Club Privè”, in cui quasi non avevo voglia di suonare.”

Vittoria: “ I produttori hanno come risentito, durante le registrazione dei due dischi, positivamente delle nostre dinamiche in sala. Manuel puntava molto sul cantato, del resto era un periodo su cui si scommetteva tanto sul cantato, mentre Steve non avrebbe mai forzato o tirato fuori delle melodie per Mimì anche perchè non era il momento e non era epoca…”

 

Andrea: “Siete stati definiti da John Cale una delle band più interessanti del panorama europeo e mondiale, tanto da offrirsi di produrre un vostro disco. Un produttore tra i più importanti, uno che ha prodotto “the Stooges” e “Bryter Lyter” di Nick Drake.

Vi sentite ancora?”

 

massimo_volume_044.jpgVittoria: “no no, la cosa dolorosa da dire è che lui voleva molti soldi, circa trentacinque milioni di lire all’epoca, più camera d’albergo all’ultimo piano con palestra, possibilità di fare jogging la mattina, piscina, fonico personale e mixare tutto il disco a New York… per carità richieste fighissime per un professionista come lui, ma per noi per come eravamo, erano delle richieste che non potevamo assolutamente esaudire…

Carino a dirci anche quelle cose nonostante gli avessimo già detto che non avremmo lavorato con lui.”

Emidio: “ rimane un grande rimpianto, anche perchè lui è riuscito a tirare fuori il meglio di ogni artista con cui ha lavorato e prodotto. Bisogna anche dire che è stato molto carino, è stato entusiasta dei nostri dischi dopo averli ascoltati, ma non è ci è mai venuto incontro. Certo bisogna dire che è John Cale però sembrava anche eticamente una scelta sbagliata, perchè su un disco che a noi avrebbe fruttato 100 lire lui ne avrebbe guadagnate molte di più, in quel periodo poi eravamo su Wea e John Cale, per quanto sia un mito della musica alternativa, non è che venda tanto, alla casa discografica si sono fatti due conti e hanno appunto deciso di non dare tutti sti soldi ad un produttore che vende solo tremila copie in Italia. Certo rimane un rimpianto, ma l’abbiamo superata ormai! (risate in tutto il camerino). Sai poi quando lavori con produttori così “scomodi” finisce che si viene ricordati sempre come “quelli prodotti da…”. Come Cristina ( Donà nda) che viene ricordata sempre per essere “quella prodotta da Robert Wyatt” e non per il suo reale valore.”

 

Andrea: “ Questa di oggi è la seconda data del tour e capita proprio qui a Bologna, la città che vi ha adottato e dove vivete e lavorate, come vi sentite?”

 

Emidio: “Tesi sicuramente ma anche convinti di trovarci davanti ad un pubblico di amici, ho dei ricordi bellissimi di Bologna e per noi è un occasione speciale questa di stanotte, forse avrei preferito suonare prima a Mantova e poi a Bologna, sia per avere una data in più sulle spalle ma anche perchè ci saremmo potuti rilassare meglio dopo il concerto.”

Vittoria: “Io addirittura domenica lavoro in Osteria!”

 

Andrea: “I vostri fan, me compreso, hanno atteso questo momento per sei lunghi anni e molti li avete guadagnati anche in questo periodo di assenza dai palchi, quindi senza mai vedervi live, come me… come pensate che possano reagire?”

 

Emidio: “diciamo che questo è uno dei motivi che ci ha spinto a tornare a suonare assieme, anche per vedere quanto spazio ci può essere ancora spazio per noi, non solo per una questione nostalgica, anche a Torino, c’era un pubblico misto di giovani e “vecchi” fan…”

 

Andrea: “avete in cantiere un disco nuovo, qualche progetto?”

 

Emidio : Dobbiamo aspettare la fine della tournèè, siamo sempre in giro non abbiamo avuto il tempo, a Gennaio e Febbraio pensiamo di poterci chiudere un po’ in saletta. Non abbiamo scritto ancora nulla di nuovo, buttato giù qualche idea tra una scaletta e un altra ma nulla di più, bisogna aspettare fiduciosi!

 

 

 

 

Andrea Murgia (novembre 2008)

 

 

 

Un Ringraziamento particolare và a: Emidio, Vittoria, Egle e Stefano che mi hanno sopportato mentre gironzolavo nei loro camerini dalle sette, a Paolo, Marcella e Mattia per la simpatia e per la cortesia e per i Ciocorì e i Biancorì nel camerino, a Manuela Longhi per la cortesia, ad Alessandro Ceccarelli e Katia Gianpaolo di Estragon che hanno permesso questa intervista. Infine un grazie anche a Mario (quel pazzerellone del curatore di Miusika Webzine) che si è sbattuto e si sbatte per far diventare alcuni sogni realtà
Grazie di cuore a tutti

Andrea

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