I vent’anni dei Pearl Jam

Inizia negli anni 90′ la storia di uno dei gruppi più amati della musica internazionale e più precisamente con due nomi, Jeff Ament e Stone Gossard, membri dapprima dei Green River e successivamente dei Mother Love Bone

Dopo la morte per eroina del cantante Andy Wood, i due decidono di prendere una pausa. Qualche mese dopo un altro membro inizia a provare con Gossard ed è il chitarrista Mike McCready. Comincia così la ricerca per un cantante ed è un demo registrato da un benzinaio di San Diego, un certo Eddie Vedder, ad attirare la loro attenzione. Nel giro di una settimana con l’aggiunta di Dave Krusen alla batteria il gruppo è al completo.

Il primo disco dei Pearl Jam, Ten, viene registrato nel 1991 a Seattle e nel giro di pochi mesi inizia la successione di vari batteristi. Dopo l’abbandono di Krusen, arriva Matt Chamberlain e successivamente Dave Abruzzese che partecipa alla promozione del disco che raggiunge il secondo posto nella classifica di Billboard ottenendo un disco d’oro.

Il secondo album, Vs., viene pubblicato nel 1993 e raggiunge le vette delle classifiche immediatamente, grazie anche ai brani contenuti come Go, Daughter, Animal.

L’anno successivo il gruppo annulla il tour estivo dopo aver scoperto che la Ticketmaster, che distribuiva all’epoca i biglietti dei concerti, guadagnava una percentuale in nero sui prezzi. Nell’agosto del 1994, dopo aver terminato le registrazioni per il nuovo album, la band licenzia il batterista Abruzzese, sostituito da Jack Irons, storico batterista dei Red Hot Chili Peppers.

E così a novembre dello stesso anno esce Vitalogy, terzo album della band che contiene brani come Immortality e Better Man, consacrato con ben 5 dischi di platino.

Nel 1996 è il momento di No Code, album che resta per poco tempo nelle classifiche e che vede un ridotto tour promozionale per il boicottaggio della band nei confronti di Ticketmaster.

Due anni dopo viene pubblicato il quinto album, Yield, anticipato dal singolo Do the evolution. Nello stesso anno fu sostituito nuovamente il batterista: a prendere il posto di Jack Irons arriva Matt Cameron che diventa presto membro fisso del gruppo. Il tour per la promozione del disco tocca molte città e la band decide di pubblicare Live on Two Legs, disco che include proprio i brani registrati live durante le date.

A maggio del 2000 Eddie Vedder & co. pubblicano Binaural, che include canzoni come Nothing as it seems e Light Years. Il tour europeo di quell’anno termina con una tragedia, quella del Roskilde Festival in Danimarca il 30 giugno. Nove persone perdono la vita a causa della folla che spinge per avvicinarsi al palco. Si scopre poi che le misure di sicurezza non erano adeguate all’evento. Il gruppo, sconvolto dall’accaduto, decide di annullare le ultime due date rimanenti.Qualche mese dopo registrano un album live, Touring Band 2000, che includeva brani registrati durante le tappe dell’America Settentrionale.

A novembre del 2002 arriva il settimo album Riot Act che include i singoli Love Boat Captain e Save you.

L’anno successivo i Pearl Jam fanno uscire una raccolta di b-sides e rarità, Lost Dogs e Live at the Garden, un dvd contenente lo show dell’ 8 luglio 2003 al Madison Square Garden.

Nel 2004 pubblicano Live at Benaroya Hall e Rearviewmirror: Greatest Hits 1991-2003.

Nel 2006 esce Pearl Jam, l’ottavo album che include World Wide Suicide, singolo che raggiunge il primo posto nella Mainstream Rock chart di Billboard. Durante il tour promozionale c’è una data che i fan italiani ricordano (ahimè) bene, ed è il 15 giugno 2007, quando il concerto previsto all’Heineken Jammin Festival viene annullato a causa di una tromba d’aria. A settembre dello stesso anno esce il dvd Immagine in cornice che documenta i cinque concerti tenuti in Italia durante il Pearl Jam 2006 World Tour.

Nel 2009 esce il nono album, Backspacer, che contiene i singoli The fixer e Just Breathe.

Nel 2010 il gruppo torna in Italia per una data all’Heineken Jammin Festival che regala dopo tanta attesa numerose emozioni ai fan italiani, da sempre numerosi e legati al gruppo di Seattle.

Il 2011 è l’anno del Pearl Jam Twenty, i 20 anni del gruppo, celebrati in tutto il mondo con contenuti speciali, due show ad Alpine Valley e un documentario “Pearl Jam Twenty” appunto, che viene proiettato per una sola sera in tutto il mondo. Diretto da Cameron Crowe, il film-documentario ripercorre la storia del gruppo e le loro emozioni mostrandoci i lati più intimi della band.
Ho personalmente partecipato alla proiezione a Roma e l’emozione in sala era palpabile, dovuta anche tanti “pezzi” d’Italia che il gruppo ha deciso di includere nel documentario. Proprio per l’occasione è disponibile la colonna sonora, composta da due dischi, il libro e il dvd del film.

Intanto si fa sempre più insistente la voce del nuovo disco che dovrebbe uscire, stando a quanto rilasciato dal bassista Jeff Ament nel 2012.

 

 

 

 

Paola D’Urso (ottobre 2011)

 

 

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