Giorgio Cavazzano – tre opere gialle (La Città – Altan & Jonson – Jungle Town)

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Questo articolo è dedicato a Giorgio Cavazzano, uno dei disegnatori di fumetti italiani che prediligo e di alcune opere da lui illustrate che ho letto ultimamente.

 

Giorgio Cavazzano, famoso autore di fumetti italiano, è nato a Venezia il 19 ottobre 1947.

È uno dei disegnatori di comics umoristici più apprezzati in Europa.

Famoso per aver creato bellissime storie con personaggi Disney, ha collaborato con Mondadori, Disney Italia e con Mickey Parade e Le Journal de Mickey, riviste Disney francesi.

Oltre che per la produzione di storie disneyane Cavazzano è famoso per la creazione sia di personaggi umoristici non Disneyani che di fumetti di genere realistico.

Ha inoltre all’attivo numerosi lavori nel campo dell’animazione e della pubblicità.

Proprio per evidenziare la produzione non solo esclusivamente Disney di questo autore qui di seguito parlerò di tre opere, di genere giallo, del disegnatore veneziano scritte da autori diversi.

 

La città

La_citt__.jpgDi: Bonvi (Franco Bonvicini), Giorgio Cavazzano

Editore: Sergio Bonelli Editore

Data di uscita:1998

Collana: I grandi comici del fumetto

N° Pagine: 94

 

Pubblicata nel 1998 sul secondo numero della serie I Grandi Comici del Fumetto della Sergio Bonelli Editore, volumetti interamente a colori stampati su carta lucida e pesante che portano le firme di autori che hanno fatto la storia della letteratura disegnata umoristica italiana e che tra il 1997 e il 2000 sono usciti a cadenza annuale, La Città è una storia un po’ anomala.

Quest’opera, composta da quattro episodi che si intrecciano tra loro accomunati dall’ambientazione metropolitana, è particolarmente interessante per la strana coppia di autori che propone.

È infatti il frutto dell’incontro della penna di Franco Bonvicini, in arte Bonvi, con le matite e gli inchiostri di Giorgio Cavazzano.

Questi due artisti, che per gli appassionati di fumetti non hanno certo bisogno di presentazioni, hanno architettato un albo, introdotto da una breve comparsata di Martin Mystère, con cui si sono inoltrati nel cuore di New York per portare alla luce vicende buffe, bizzarre e anche poetiche vissute dai suoi abitanti, eventi ai confini della realtà nascosti dietro la patina della routine quotidiana.

Nel corso delle storie si incontrano personaggi, apparentemente normali, come: poliziotti, ragionieri, barboni e ragazzi alle prese con avvenimenti che solo ad uno sguardo attento si rivelano particolari e bizzarri.

La città è un misto di follia e genialità come se ne vedono ben pochi nel fumetto italiano.

La sceneggiatura di Bonvi, al secolo Franco Bonvicini, è stupefacente e presenta continui richiami ad opere letterarie e cinematografiche.

L’autore, conosciuto per il suo gusto dissacrante e per le trame ricche di non-sense, viene in questo contesto riscoperto anche come maestro di testi di storie realistiche.

I suoi personaggi, ben caratterizzati psicologicamente, incarnano vizi e virtù che sono anche nostri, in una serie di tipi solo apparentemente fuori dal mondo.

I dialoghi sono intelligenti, ragionati ed ironici e c’è uno studio del gergo individuale molto divertente.

I disegni di Giorgio Cavazzano, qui al lavoro senza le restrizioni dovute al pubblico prevalentemente di ragazzi cui di solito sono rivolti i suoi fumetti, ricreano situazioni ed ambienti più adulti in cui si muovono figure grottesche dinamiche e intense efficacemente realizzate con pochissimi tratti.

Da segnalare infine la prefazione curata da Alfredo Castelli e l’introduzione di Sergio Bonelli, dedicate entrambe a Bonvi morto, prima della pubblicazione dell’albo, in seguito ad un incidente stradale.

Se proprio vogliamo trovare un neo per questo volume, possiamo affermare che il prezzo è un po’ più alto di quello dei soliti prodotti targati Bonelli.

Nonostante ciò, per la bellezza delle storie e per qualità della confezione l’acquisto dell’albo è caldamente consigliato.

 

Altai & Jonson

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Di: Tiziano Sclavi, Giorgio Cavazzano

Editore: Edizioni BD/Alta Fedeltà

Data di uscita: 2006

N° Pagine: 298

 


In occasione di Lucca Comics 2006 è uscita la ristampa delle storie di Altai & Jonson, di Tiziano Sclavi e Giorgio Cavazzano, raccolte in un unico volume di grande formato di quasi 300 pagine edito da Edizioni BD.

Il giovane e mingherlino Michael Altai e il baffuto e più maturo Sarno Jonson sono una rinomata “strana” coppia di investigatori privati che vivono e lavorano a San Francisco.

I due, come ogni detective che si rispetti, hanno stabilito il loro quartier generale in un ufficio che avrebbe un urgente bisogno di una risistemata e, nonostante vivano nell’unica città d’America che ha un servizio di tram, poiché perennemente senza un dollaro, si spostano su uno scassatissimo maggiolone.

Il loro peggior nemico è il terribile gangster di San Francisco Julius Caesar e il loro referente il tenente Kennan, della polizia della città, che non li vede di buon grado.

Nonostante ciò, Altai e Jonson si distinguono per le loro imprese brillanti, anche quando, ed è la norma, i casi che devono gestire sono incredibilmente strampalati e all’apparenza addirittura irrisolvibili.

Creati da Tiziano Sclavi, lo sceneggiatore di Dylan Dog, e da Giorgio Cavazzano, uno dei più conosciuti e apprezzati disegnatori di storie Disney, le avventure a sfondo umoristico di questa coppia di detective furono pubblicate sul Corriere dei Ragazzi a partire dal 1975.

In seguito sono state ripubblicate sulle riviste Corrierboy, Il Mago e Orient Express e poi raccolte, in una serie di albi cronologici, da Alessandro Distribuzione di Bologna.

Nel concepire la serie, Tiziano Sclavi aveva pensato ad uno stile realistico, come ricorda lui stesso: “Altai & Jonson non sono nati per un disegno così, ma per un disegno serio”. Il merito dell’ibrido fu di Barberis, allora direttore de Il Corriere dei Ragazzi. Fatto sta che le due prime storie di A&J furono una cosa, e le successive un’altra cosa, perché scritte pensando al disegno di Giorgio.

Comunque siano andate le cose, in questa serie giallo-ironica, la sintesi narrativa del geniale Sclavi si fonde perfettamente con lo stile nervoso e moderatamente grottesco di un Cavazzano vicino alla perfezione grafica.

 

Jungle Town

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Di: Tito Faraci e Giorgio Cavazzano

Editore: Walt Disney CompanyBuena Vista Lab

Data di uscita: 2006

N° Pagine: 80

 


È uscita in tutte le edicole i primi di marzo ed è stata presentata al Salone del fumetto Napoli Comicon, che si è svolto a Napoli a Castel Sant’Elmo dal 3 al 5 marzo 2006, Jungle Town, la quarta graphic novel della collana Buena Vista Lab.

Scritta da Tito Faraci, autore di Topolino Noir, Brad Barron e L’ultima battaglia, e disegnata da Giorgio Cavazzano, Jungle Town è una storia poliziesco — investigativa moderna e avvincente, con un’ottima caratterizzazione dei personaggi sia dal punto di vista grafico che caratteriale, composta di 62 tavole a colori e completamente made in Italy.

Narra le vicende di una metropoli atipica che ha come abitanti animali antropomorfi: cani, gatti, topi, ippopotami.

Sullo sfondo di questa città, che non è per un nulla un ambiente bucolico e felice come si potrebbe pensare a prima vista, Adam e Rollo, due cani poliziotto, sono incaricati delle indagini sulla misteriosa morte di un topo, ritrovato nel più esclusivo golf club della città.

Questo cadavere è la miccia che rischia di far esplodere Jungle Town, mobilitando mass media e opinione pubblica.

I topi, infatti, sono discriminati e il loro movimento esige giustizia.

Se il responsabile del ratticidio non verrà trovato, la polizia potrebbe essere messa sotto accusa e i tumulti divampare in ogni strada.

Per quanto riguarda la trama e i disegni di Jungle Town salta subito all’occhio come il volume sia incentrato oltre che su storie di vita quotidiana e argomenti come la famiglia, l’amicizia, la vita della città e i problemi di cuore, che rimangono peraltro sullo sfondo della vicenda senza mai intrecciarsi fra loro, su temi scottanti come il razzismo e i pregiudizi verso il prossimo.

Faraci cerca di far capire al lettore, nonostante le tavole del volumetto siano troppo poche per affrontare approfonditamente questi temi, che cosa significhi oggi il concetto di diversità e quello di minoranza.

La trama poliziesca, che è solo uno dei tanti piani sul quale si sviluppa il racconto, è assolutamente banale.

Questo però non è un male proprio perché lo scopo della storia è il mostrare un’allegoria della nostra civiltà, dove alle varie tipologie di persone sono sostituite le diverse specie animali.

I personaggi, che si discostano da quelli Disney ma sono a loro molto vicini sia fisicamente che caratterialmente, sono il punto di forza della vicenda.

La storia è impreziosita oltre che dagli ottimi disegni di Cavazzano da numerose trovate narrative e spunti di riflessione dai toni adulti che Tito Faraci dissemina per l’albo: dal tema del razzismo tra le specie, alle raffinate strizzate d’occhio al mondo degli adulti, alla vita di coppia in tutti i suoi risvolti.

In appendice alla storia ci sono poi 16 pagine di servizi riccamente illustrati che forniscono approfondimenti sui personaggi, sull’ambientazione e sugli autori, nonché un ricchissimo sketchbook con disegni preparatori e commenti di Giorgio Cavazzano e Tito Faraci sul making of dell’opera.

Alla luce di quanto detto si può quindi affermare, senza paura di smentita, che Jungle Town è una lettura consigliatissima, e sicuramente la migliore graphic novel della collezione Buena Vista Lab vista finora.

 

 

 

 

Elio Marracci (giugno 2009)

 

 

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