Bernays Propaganda – Happiness Machines (2009)

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Nelle recente recensista (recensione/intervista) con le Diva Scarlet, riguardante il loro ultimo album Non + Silenzio, si parlava di come un album ti può colpire pur non capendo i testi perché in lingua straniera.

La cosa mi è tornata in mente nel momento in cui ho ascoltato Happiness Machines dei Bernays Propaganda.

Il nome della band potrebbe far supporre un origine anglosassone, invece i Bernays Propaganda sono Macedoni, è quindi a meno che non si abbia una qualche conoscenza delle lingue slave capire i testi viene un pochino in salita.

Per fortuna ci è venuta incontro la band che ha messo una traduzione in inglese dei propri testi sia all’interno del cd che su internet, facilitandoci il compito.

Happiness Machines è l’album d’esordio della band (che aveva già fatto parlare di se per alcuni brani presenti in alcune compilations ed un EP), pubblicato dalla dinamica label slovena Moonlee Records.

La musica che ci propongono i Bernays Propaganda prende ispirazione dal post-punk e in parte dal post-hardcore, ponendo fortemente l’accento sull’aspetto danzettoso.

Ora non fatevi trarre in inganno da ciò, perché le tematiche e i testi (tutti della cantante Kristina Gorovska, eccetto Ubij me! del chitarrista Vasko Atanasoski autore di tutta la parte musicale) sono tutto tranne che leggeri, in più di una occasione mi hanno ricordato i testi più arrabbiati di Henry Rollins. Del resto i componenti della band provengono da precedenti esperienze molto legate al mondo punx, tra l’altro, se non sbaglio, il nome della band macedone prende ispirazione dal libro Propaganda di Edward L. Bernays, che viene considerato uno dei padri del marketing e della propaganda appunto, si dice che anche Goebbels si ispirò alle teorie di Bernays; se dovessi pensare agli uomini in nero di cui parlavano gli Stranglers non penserei agli alieni ma ad uno come Bernays.

Le band di riferimento dichiarate dai nostri sono svariate (Fugazi, Crass, Gang of Four, Black Flag, Husker Du, Vic Bondi, Joy Division, Sonic Youth, LCD Soundsystem, Gossip, Submission Hold, KANAL 103), ma in questo album a mio avviso le influenze più nette sono dei Gang of Four e in un paio di brani dei Joy Division. Il suono risultante, oltre le due grandi band citate prima, potrebbe farvi venire alla mente anche alcune cose dei Peyr e dei Red Lorry Yellow Lorry.

I 10 pezzi che compongono Happiness Machines non sono male, coinvolgente la voce di Kristina, buona la parte ritmica di Dzano Kuc alla batteria e di Sasa Pavlovic al basso, mentre mi lasciano un attimo perplesso le scelte chitarristiche di Vasko che non mi convincono appieno in particolare nei pezzi più danzabili. Mi da l’idea che non volendo imitare Andy Gill o altri poi finisca per non avere del tutto a fuoco l’obbiettivo, la cosa mi suona strana essendo lui l’autore della parte musicale di tutti i brani. Va decisamente meglio nei pezzi più JoyDivisioniani.

In conclusione, Happiness Machines dei Bernays Propaganda è un album interessante che ha il pregio di cercare di smuovere le gambe come le coscienze.

 

 

 

 

Mario (aprile 2009)

 

 

 

 

Tracklist:

  1. (Ubij me!) Kill Me

  2. (Uzlvas Li vo svoja pridruzba?) Are you enjoying being in your own Accompaniment?

  3. (Bezbedno lveo) Safe left

  4. (Den pred da isceznam) A day before I disappear

  5. (Se ke se raspadne) Everything will fall apart

  6. (Ne sakam da znam) I don’t want to know

  7. (Anonimen neprijatel) Anonymous Snemy

  8. (Homo ili sapiens) Homo or Sapiens

  9. (Japi son) Yuppie dream

  10. (Bez prevdo) No translation

 

 

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