Vasco Rossi – Monografia

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Pensare di poter dire qualcosa di nuovo sul sig. Rossi Vasco, credo sia pura utopia.

Vasco Rossi nasce il 2 febbraio 1952 a Zocca, una tranquilla cittadina sull’Appennino a metà tra Modena e Bologna, da mamma Novella Corsi, casalinga, e papà Carlo, camionista. E’ proprio quest’ultimo ad imporre il nome Vasco, perché è un nome che lo ossessiona da molti anni, da quando, prigioniero in un campo di concentramento in Germania, divise le sue giornate con un amico di nome appunto Vasco.

La vita adolescenziale di Vasco trascorre tra l’amore dei genitori, della nonna e degli zii. Una di queste, la zia Ivana, avrà un ruolo fondamentale nella sua vita: è la persona alla quale si rivolge ogni qual volta nasce un problema coi genitori, o con la vita in generale. I giudizi della zia sono da Vasco i più temuti.

L’approccio con la musica non è eccezionale. Canta nel coro della parrocchia e a volte alle riunioni familiari o di circolo, però il suo carattere timido gli impedisce di assaporare appieno il successo di quelle esibizioni.

A dodici anni partecipa all’Usignolo d’Oro, nel teatro comunale di Modena, l’alternativa allo Zecchino d’Oro, classificandosi al primo posto ottenendo 100 punti su 100.

A quattordici anni forma il suo primo complesso, i “Killer”, mutato più tardi in “Little Boys”.

Gli studi di Vasco proseguono presso il Collegio dei Salesiani a Modena. L’iscrizione al collegio è decisa dal padre, che vuole migliorare anche socialmente l’istruzione del figlio. Purtroppo Vasco male si adatta alla vita rigida e chiusa del collegio. Non trova punti d’accordo con gli altri ragazzi, così diversi da lui sia per estrazione sociale che per educazione.

L’unico amico che ha è Sergio Silvestri, anche lui proveniente dalla provincia. Hanno in comune la passione per la musica e Sergio insegna a Vasco nuove tecniche per suonare la chitarra, tecniche che verranno in seguito affinate dagli insegnamenti di un amico di nome Maurizio Solieri.

Dopo varie vicissitudini e lotte col padre, Vasco abbandona il collegio e termina gli studi di Ragioneria presso un altro istituto a Bologna. S’iscrive alla facoltà di Economia e commercio, che poi abbandona per frequentare gli studi di Psicologia.

Ma i problemi col mondo esterno non si placano. Anche al suo rientro, di tanto in tanto, a Zocca, i compagni montanari lo trovano troppo cambiato e raffinato al loro confronto.

La sua timidezza riaffiora, non riesce ad affrontare i commenti sfavorevoli dei paesani, e si ripete, come un incentivo a reagire, la frase: “Devo diventare qualcuno e dimostrare di valere più di tutti”.Questo porterà Vasco ad un radicale cambiamento.

Arriviamo al 1975 più precisamente al 21 settembre, giorno in cui con un gruppo di amici, VascoGherardiManola Brunini ed altri, si auto-tassano con 250.000 lire, e fondano Punto Radio.

L’intestatario e responsabile manco a dirlo è lui Vasco Rossi. Durano due settimane, perché dopo un blitz, vengono messi i sigilli. Siamo nel pieno caos-legislativo in materia di antenne private. Vasco per la prima volta compare sul banco degli imputati. Ma il pretore da ragione a Punto Radio e ordina il dissequestro. Grande vittoria per il Signor Rossi!

vasco_e_solieri.jpgLa radio va a gonfie vele. Oltre alla decina di persone più o meno coinvolte personalmente all’andamento dell’emittente ne arrivano altre che segneranno il destino del cantante Vasco Rossi, e sono: Gaetano Curreri, Maurizio Solieri, Massimo Riva.

Ma come tutte le cose molto belle, la magia a poco a poco svanisce. Le radio cominciano a prolificarsi ed ognuno cerca una forma di vita più gratificante. Per Vasco continuare sulla linea del D.J. è quasi una mossa obbligata. Affiancano Vasco in queste imprese, esibendosi dal vivo, tre suoi amici e collaboratori: Curreri, Silvestri, Solieri che si propongono con un gruppo chiamato “Le 5 Lire”.

Per dovere di cronaca si deve aggiungere che nel frattempo Vasco ha già scritto Jenny e Silvia, siamo nel ’76.

Nel 1977 Vasco rassicurato dall’esito positivo suscitato dai suoi brani, si lascia convincere ad alternare l’attività di D.J. a quella di cantante. Le esibizioni si svolgono principalmente sulla riviera romagnola, percependo pochissimi soldi.

Discograficamente le cose non vanno certo meglio. Bisogna dire che le grosse etichette come la Fonit-Cetra, Emi e la Carosello non ritengono il prodotto adatto per il mercato. Soltanto Guertler della Saar non si fa scappare l’affare (come anni prima gli era successo con Celentano).

Ascolta il prodotto assieme ad un nuovo giovane dirigente, Mario Rapallo, con il quale ha appena fondato un’etichetta, la Lotus, che si prefigge di lanciare nuovi talenti. Si realizza così “Ma cosa vuoi che sia una canzone”. L’album non ha un grosso successo di vendita, sono gli anni dei Baglioni, De Gregori, Cocciante a dettar legge sul mercato ed il pubblico non è ancora maturo per recepire nuovi volti.

Vasco incoraggiato da molti continua a scrivere a modo suo. Iniziano le apparizioni TV e serate promozionali. A Zocca, dove Vasco ancora risiede, non è ben visto, ed ora anche la madre comincia a non veder più di buon grado l’attività del figlio.

Ma a Vasco queste proteste fanno da viatico per capire che è sulle strada giusta.

In questo periodo è chiamato a prestare il servizio militare, ma come migliaia di altri buoni cittadini trova il modo per essere esonerato. Molti anni dopo questo episodio gli verrà imputato come grave mancanza. Del resto, noi italiani non abbiamo così spiccato l’amor patrio: non siamo mica gli americani!

Da questa considerazione nasce il secondo LP intitolato proprio: ” Non siamo mica gli Americani”, che contiene Albachiara.

vasco_1978.jpgNel 1980 nasce la Targa Italiana etichetta che Mario Rapallo costituisce in proprio, staccandosi dalla Lotus. Vasco lo segue in questa avventura. Nello stesso anno esce “Colpa d’Alfredo” e si forma la prima band a sostegno di Vasco, la Steve Rogers Band. In quest’album troviamo un Vasco cambiato, più deciso e determinato. Il fatto è anche dovuto al tristissimo evento che lo ha colpito il 31 ottobre dell’anno precedente, con la scomparsa improvvisa del padre.

Questo dramma si riscontra nella tristezza di: ”Anima fragile”.

I concerti si fanno più frequenti ma non si spostano al di là delle discoteche dell’Emilia. Nello staff entra anche Guido Elmi, prima come percussionista poi come fac-totum. Inizia ad abbozzarsi la dimensione manageriale della rock star.

Nel 1981 inizia l’identificazione: i capelli si allungano fino alle spalle, porta sempre occhiali da sole anche la sera, veste con jeans e giubbotto di pelle, guida ogni tanto una porsche blu, una cx ed una maserati e si trasferisce a vivere in un capannone, dove avvengono le prove e dove prende forma il suo ufficio.

In questa atmosfera compone Siamo Solo Noi, che diventerà l’inno di un intera generazione.

All’inizio dello stesso anno la fortuna gli viene incontro nelle vesti del giornalista Nantas Salvalaggio che sul settimanale Oggi, compie una spietata operazione di denigrazione nei confronti dell’artista visto in TV nella trasmissione “Domenica In”.

Anche coloro che non conoscono Vasco, si incuriosiscono e inizia una specie di conflitto tra benpensanti e anticonformisti, tra giovani trasgressori e reazionari che ancora oggi divide il pubblico di Vasco Rossi.

Il successo ha inizio, ma non è corrisposto dalle vendite. LP non supera le 40.000 copie di venduto, (anche se negli anni a venire, diventerà per Vasco, una vera e propria rendita fissa).

vasco_sanremo.jpgIn quest’ottica nasce la necessità di cambiare etichetta. Solo Mario Rapallo riesce a convincere la Carosello a prendere Vasco nella propria scuderia. Saranno i discografici della nuova etichetta a proporre Vasco come concorrente al Festival di Sanremo. Il pezzo da esibire è “Vado al Massimo”.La canzone non è delle sue più belle, il motivo facile, facile, con un ritornello veloce ed una frase che entra immediatamente nella mente. Il successo è immediato. Lo notano proprio tutti.

Arriva ultimo nella classifica di Sanremo, ma quindici giorni dopo questo “Vado al massimo” è diventata un ossessione per chiunque accenda una radio.

Vita Spericolata”, siamo al 1983. Questa volta i discografici sconsigliano una sua partecipazione al Festival, nel timore di mettere a repentaglio un successo che spunta all’orizzonte. Vasco è irremovibile, la canzone è bella e vuol far sapere a tutti che sà dare dell’ottima musica. Nonostante l’organizzazione del Festival lo vorrebbe tra le nuove proposte, i discografici riescono a farlo inserire fra i Big.

Vasco questa volta non rispetta le regole, non si presenta alle prove gettando nello sgomento l’organizzazione. Nasce così il primo atto messo in scena dall’artista. Il secondo atto si compie alla sua apparizione sul palcoscenico: barcolla, sembra stia per cadere, si porta via il microfono. Che scandalo, proprio a Sanremo!

Tra i giornalisti c’è di nuovo quel tale Nantas Salvalaggio che si butta letteralmente nella sua opera denigratoria attraverso gli schermi televisivi, ottenendo l’effetto contrario.

Il suo piazzamento, manco a dirlo, è quello di ultimo nella classifica del Festival.

Vasco stabilisce un primato, dopo anni di “oscurantismo”, un cantante che ha partecipato al Festival di Sanremo, vincendolo moralmente, partecipa al Festivalbar aggiudicandosi il primo posto sia come personaggio che come vendita.

Arriviamo al 1985 l’anno nero per eccellenza di Vasco Rossi, quello per intenderci della sua disavventura giudiziaria più clamorosa. Torniamo un po’ indietro.

vasco_intense.jpgTutto esplode il 20 aprile 1984. Vasco si trova a Bologna, in una discoteca, per un intervista, quando due agenti in borghese gli notificano una denuncia per possesso e spaccio di droga. La buona fede e l’ingenuità del ragazzo sono ampiamente dimostrate dai fatti. E’ lui spontaneamente che durante la perquisizione del suo appartamento consegna altre due bustine di cocaina, tanto è sicuro che di spaccio, non si possa parlare.

Poi viene arrestato e tutto quanto ne consegue è ormai di dominio pubblico.

Arriviamo al 1986 un anno importante anche questo, sarà quello del silenzio. Tutti lo danno per finito, per scoppiato definitivamente. Sono in molti a giurare e a scommettere sulla sua fine artistica. Chissà quanti hanno dovuto perdere scommesse e mordersi la lingua all’uscita nel 1987 di “C’è chi dice No”, ed è subito rock.

Il contenuto dell’album è più duro di tutti ed il pezzo trainante “C’è chi dice no”, è la giusta continuazione di “Siamo solo noi”.

vasco_live_san_siro.jpgIl successo ormai è inarrestabile. Nel 1989 esce con “Liberi Liberi…”, nel 1990 con “Fronte del Palco”. Memorabili saranno le tre serate in programma a luglio allo stadio San Siro di Milano, tempio del calcio che si trasformerà per l’evento in tempio della musica ospitando ben 240.000 persone.

Nel 1994 il mattatore viene fuori con l’album “Gli spari sopra”, con cui riceve ben dieci dischi di platino.

Nessun pericolo per te …” il suo nuovo lavoro esce nel 1996, vende quattrocentomila copie nei primi cinque giorni. Nell’album è contenuta la canzone “Gli angeli”, di cui Vasco realizza un video con la regia di Roman Polanski. Nello stesso anno la Mondadori, pubblica il suo libro: ”Diario di bordo”.

Nel 1998 è la volta di “Canzoni per me”. Vasco fonda anche una scuderia motociclistica, la Vasco Rossi Racing, che partecipa al Moto Mondiale ’98, classe 125 moto ufficiale Aprilia, con Ivan Goi. L’anno successivo la scuderia ingaggia Roberto Locatelli, con cui nel 2000 vincerà il Moto Mondiale classe 125.

Nel 1999 gli viene assegnato il Premio italiano della musica, (Pim), poi il premio Lumezia per la canzone “Quanti anni hai”. Incide il singolo “La fine del millennio”, dedicato al grande amico Massimo Riva prematuramente scomparso.

Nel 2000 Vasco riceve nuovamente il Pim per il migliore tour italiano dell’anno.

vasco_hotel.jpgDopo tre anni esatti, siamo nel 2001, esce “Stupido hotel” e con la stessa cadenza il suo ultimo lavoro: “Buoni o cattivi”, 2004. L’album contiene dodici canzoni inedite, nate in due anni di lavoro. Uno dei brani del disco viene scelto per il film di Sergio Castellito Non ti muovere, tratto dal romanzo omonimo di Margaret Mazzantini. La traccia che chiude l’opera è “Un Senso”.

Nel 2005 Vasco partecipa, (pensate…), come ospite d’onore al Festival di Sanremo.

Dell’occasione dirà: “ Vado ospite al Festival dopo i numerosi inviti di tutti questi anni. Ho sentito che questo volta sarebbe potuta essere l’occasione giusta, non certo per ricevere un premio, per carità! Se torno a Sanremo è anche perché a me è servito come trampolino di lancio, e se la mia presenza può servire ad altri, ben venga!

Il mio augurio a tutti coloro che salgono su quel palco è che, gara o non gara, siano così convinti del loro “sogno italiano”…da convincere tutto il mondo!”

L’undici maggio 2005 gli viene conferita la laurea honoris causa in Scienze della comunicazione dallo Iulm di Milano.

vasco_live.jpgArriviamo ai giorni nostri: 19 gennaio 2007 Vasco sorprende tutti inviando a tutte le radio una traccia inedite “Basta poco”. Brano concesso a titolo gratuito all’ascolto di tutti. Il testo è inequivocabile: una fotografia dei giorni nostri, talmente reale che in alcuni versi appaiono scene lette qualche ora prima su tutti i quotidiani! Vasco confesserà di aver scritto il pezzo qualche notte fa, inciso subito ed inviato.

Tutto questo perché voleva condividere uno stato d’animo, una sensazione, con tutti coloro che ascoltando questo brano proveranno, ognuno a suo modo, un’emozione!

 

 

Info tratte da:
– “ Vasco Rossi Rock “ ,di Felicity Grey, Targa Italiana Editore;
Provokautore”, di Vasco Rossi, Einaudi;
La vera storia di…Vasco Rossi “ ,

 

 

Massimo (febbraio 2007)

 

 

 

Discografia:

 

1978 (Lotus Record & Tapes) – Ma cosa vuoi che sia una canzone.

1979 (Lotus Record & Tapes)- Non siamo mica gli americani.

1980 ( Targa Records) – Colpa d’Alfredo.

1981 ( Targa Records)- Siamo solo noi.

1982 (Carosello records & Tapes )- Vado al massimo.

1983 (Carosello records & Tapes )- Bollicine.

1984 (Carosello records & Tapes )- Va bene, va bene così.

1984 ( Targa Records)- Vasco Rossi ( raccolta di tre LP).

1985 (Carosello records & Tapes )- Cosa succede in città.

1986 ( Targa Records)- Le canzoni d’amore.

1987 (Carosello records & Tapes )- C’è chi dice no .

1987 (Ricordi ) – Va bene .

1988 ( Fonit Cetra Carosello )- Bravo Vasco .

1988 (Carosello records & Tapes )- Gli slogan del Blasco .

1989 ( Emi ) – Liberi…Liberi

1990 ( Emi ) – Fronte del palco.

1990 ( Emi )- 10/7/90 Live in San Siro .

1991 (Carosello records & Tapes )- Vasco Rossi .

1991 ( Fonit Cetra )- Viaggiando.

1993 ( Emi ) – Gli spari sopra .

1993 (Fma) – Voglio proprio esagerare I .

1995 (Carosello records & Tapes )- Vita spericolata .

1995 ( Emi ) – Grazie Vasco ( remix ) .

1996 ( Emi ) – Nessun pericolo per te .

1996 ( Emi ) – Remixed .

1996 ( Lineare ) – Sensazioni forti .

1997 (Carosello records & Tapes )- Siamo solo noi ( remix ).

1997 ( Bmg Ricordi ) – Rock .

1998 ( Emi ) – Canzoni per me .

1998 ( Emi ) – Rewind . Live a Imola 1998 .

1998 ( Fonit Cetra ) – Voglio proprio esagerare II .

1999 ( Carosello ) – Sarà Migliore .

2001 ( Emi ) – Stupido hotel .

2002 ( Capitol ) – Tracks .

2002 ( Bmg Ricordi ) – Le canzoni d’amore .

2004 ( Emi ) – Buoni o cattivi .

2005 ( Ricordi ) – Canzoni al massimo .

2005 ( Capitol ) – Buoni o cattivi . Live Anthology 04.05 .

12 Comments

  1. serena

    vasco sei tutta la mia vita…. sei una leggenda, hai fatto la storia della musica italiana… VASCO IL ROK IN ITALIA SEI SOLO TU!!!!! senza rivali….
    *la vita è un brivido che vola via.. è tutt un equilibrio sopra la follia* mamma mia VA’ TE AMO TROPPO!!!!!!!!!

  2. serena

    VASCO TI AMO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    e poi sei bellissimo.. certo davide non è male.. ma tu sei insuperabile… *LE MIE CANZONE SON COME I FIORI NASCON DA SOLE SON COME I SOGNI E A NOI NON RESTA CHE SCRIVERLE IN FRETTA….*
    vasco ti amo troppo……

  3. serena

    *SIAMO SOLO NOI CHE ANDIAMO A LETTO LA MATTINA PRESTO E CI SVEGLIAMO CON IL MAL DI TESTA… SIAMO SOLO NOI… CHE NON ABBIAMO VITA REGOLARE CHE NON CI SAPPIAMO LIMITARE… SIAMO SOLO NOI…………..*
    vasco ti amo…….. farei di tutto per vederti… l’estate prossima in ancona ci sarò anche io.. perchè cioè….io te amoooooo

  4. denise ciccarelli

    Vasco!!!!!! sei mitico, sei unico,sei inconfondibile e sei il mio unico mito tu e la tue canzoni lo sarai per sempre!!!!!il mio unico sogno sarebbe quello di incontrarti,perchè io faccio parte di quella famosa generazione di sconvolti stra fanatici del Blasco ne sono fiera!!!!!

  5. denise ciccarelli

    IL RE AL DISOPRA DI TUTTI DELLA CANZONE ITALIANA SI CHIAMA VASCO ROSSI!!! SI PERCHE SOLO LUI è L’UNICO CHE CON OGNI SUA CANZONE RIESCE A TRASMETTERE UN EMOZIONE INDESCRIVIBILE.
    VASCO TU SEI L’UNICO SENSO DELLA MIA VITA!!!!!!

  6. emanuela

    Sono cresciuta con le tue canzoni
    sono una tua fans tostissima mia fi-
    glia ha cinque e ti adora, mi piacerenne avere un tuo autografo
    mi sono anche innomorata con le tue
    canzoni, l’ultimo album “Il mondo che vorrei” per me è il più bello in
    assoluto

  7. emanuela

    UN MITO PER ECCELLENZA GRANDE E UNICO,
    “VOGLIO DARE UN SENSO A QUESTA VITA
    PERCHE’ QUESTA VITA UN SENSO NON C’E’ LA’
    NON CAMBIARE MIA CONTINUA COSI’ CHE
    “VAI IL MASSIMO VAI A GONFIE VELE”

  8. ale

    l’unico merito di fiasco sta nell’aver monopolizzato e (inevitabilmente) rovinato la scena musicale italiana con canzoncine di merda piene di “eeeh” “aaaah” “nananaaah”.

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