Malfeitor – Incubus (2009)

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Dopo «Unio Mystica Maxima» del 2007, i Malfeitor si prodigano in un’ulteriore piccola perla nera di gioioso, feroce, e asfittico black-metal.

Non sono tanto d’accordo con chi rimarca ascendenze scandinave del loro sound, sarebbe una semplicistica via che ha come unico scopo l’inquadramento in un’etichetta facilmente spacciabile. Certo, ovviamente il rispetto dei canoni del genere c’è ed è giusto che ci sia, seppur sempre muovendocisi con personalità.

Ma sentendo il violento esordio di “Down with Me”, ciò che viene alla mente è la capacità quasi genetica – anzi, forse culturale – di alcune band italiane di rimarcare con caratteristiche pennellate ciò che altrove viene riprodotto pedissequamente; dopo pochi secondi capisci che sono loro a suonare.

Dal punto di vista stilistico, il disco presenta una forte tendenza alla velocità e alle sfuriate, e l’aggettivo che mi viene in mente ascoltandolo è “ferale”; questa tendenza è ben bilanciata da diversi momenti mid-tempos (“Mysterious, Mystical, Majestic”, per esempio, uno dei loro pezzi migliori; o “Void of Voids”) in cui l’aspetto che appena sopra definivo “asfittico” prende il sopravvento (ottima, come esempio di amalgama, “Dark Saturnian Chaos”). Nel riffing work c’è spazio (ma non troppo, che sarebbe male) per la melodia, che rende assimilabili i giri, a volte taglienti a volte glaciali, di chitarra, mentre la sezione ritmica e le demoniche parti vocali si coordinano in un supporto che genera una totalità caotica di suoni sotterranei, anaerobici.

 

 

 

 

Piero Fadda (novembre 2009)

 

 

 

 

 

Tracklist:

  1. Down with Me

  2. Into the Qliphot of Golachab

  3. Mysterious, Mystical, Majestic

  4. Promethean fire

  5. Typhonian Gods

  6. Dark Saturnian Chaos

  7. The Other Half

  8. Void of Voids

  9. Incubus

  10. Antisaturno (Thùnapsù)

 

 

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