Bandabardò – Intervista e Photo Report

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La pioggia minacciata durante tutto il pomeriggio sembra scongiurata quando ci accomodiamo nel backstage del Parco di Villa Solaria, accolti gentilmente dal nuovo tour manager della Banda Bardot e da Erriquez, solare ed evidentemente felice di iniziare un nuovo tour estivo “una settimana dopo la fine di quello invernale”.

 

Ha voglia di parlare, Erriquez, e la conversazione si sviluppa in un modo un po casuale e, probabilmente proprio per questo, molto piacevole. Ci racconta di un quotidiano del nord, che ogni volta che la Banda suona in Lombardia pubblica lo stesso lancio d’agenzia : “Stasera la Banda Bardot si esibisce … ” senza nemmeno prendersi la briga di aggiornare data e luogo del concerto e non ci nega il suo parere sull’ultimo concertone del primo maggio in Piazza San Giovanni, a Roma.

 

Di solito, fuori in piazza si sentiva il calore delle persone, il significato della giornata. Quest’anno questa cosa non c’era o, forse, c’era ed è stato tutto un pò offuscato dai fans di Vasco che si sono presentati, molto semplicemente, come ‘W Vasco, abbasso gli altri.
A onor del vero, devo dire che con noi sono stati gentilissimi, però proprio quest’anno che c’era bisogno di un bel primo maggio, mannaggia …

 

_MG_7576.jpgScopro anche che, in realtà, suonare nel primo pomeriggio è stata una scelta ponderata. “Noi suoniamo sempre il primo maggio, l’anno scorso suonammo a Reggio Emilia, pensa come è sentita lì quella giornata: ci sono persone di centoventi anni che hanno fatto guerre, combattuto lotte.
E così quest’anno, quando ci hanno detto che dovevamo fare noi il lancio a
Vasco in Piazza San Giovanni, siccome un po di esperienza l’abbiamo, abbiamo pensato: mah, non c’è altro ? Ed è venuto fuori che c’era questa opportunità a Bologna, ti immagini, diecimila persone ma con il cuore in mano. E così abbiamo suonato alle tre e mezzo e poi siamo corsi subito a prendere il treno per Bologna, dove abbiamo suonato la sera.
Poi, sai, ad un certo punto a Roma subentra la promozione, l’ospite straniero, chi viene perché ha un disco nuovo e magari è pure di destra, che so
Ruggeri. Voglio dire non c’è niente di male, ma che ci vieni a fare al primo maggio ?

 

Qualche giorno fa la Banda ha suonato a Teramo in una serata “Tutti insieme per l’Aquila“, insieme a Piero Pelù, Franz Di Cioccio, Marta sui Tubi e altri. Personalmente, preferisco un’iniziativa del genere ad altre come “Artisti uniti per l’Abruzzo“, dove in fondo si tratta solo nel caso migliore di raccogliere fondi cantando dieci secondi, non è questo gran sforzo.
Erriquez non la pensa tanto diversamente.

 

_MG_7644.jpgBè un pò sì. In un’operazione del genere, ci senti un po la santificazione di 50 artisti, a cui magari il pezzo non piaceva nemmeno. Finisce per essere una di quelle situazioni alla Moretti, sai: se non ci sono, si nota che non ci sono, oppure vengo e sto da una parte…
Noi abbiamo semplicemente preferito l’altro approccio, perché poi quello di cui ha bisogno questa gente non è solo una casa nuova e mutande nuove. Hanno anche bisogno di vedere che tu in prima persona vieni, ti sbatti, viaggi di notte, magari solo per dargli una pacca sulla spalla e dirgli ‘oh io ci sono’. Sono cose che ti ancorano alla vita, che ti tengono su.
Un’altra cosa che vogliamo fare quest’estate, quando passiamo in zona semplicemente ci fermiamo e andiamo a suonare nelle tendopoli con le chitarre. Adesso, dopo che hanno allontanato i giornalisti, stare vicino a questa gente è ancora più importante perché non si possono nemmeno sfogare.
Il silenzio è la cosa peggiore, è l’inizio dei soldi che spariscono, della gente che protesta civilmente e, ai telegiornali, diventano no-global, comunisti …

 

Per quanto le posizioni politiche della Banda Bardot siano esplicite, in realtà la loro musica non diventa mai veicolo per sermoni e propaganda (tanto per dire, presentando un pezzo come ‘Tre Passi Avanti‘- il cui ritornello recita ‘Io seguo Che Guevara‘ – Erriquez ci tiene a sottolineare che è dedicato al volontariato). Piuttosto invita, con leggerezza, a ‘rivalutare i rapporti umani, i miscugli razziali e culturali, un mondo a misura di donna e di bambino, per vedere un giorno trionfare allegria e gentilezza.‘ Un mondo che esiste almeno ai loro concerti, dove nelle ultime file corrono i bambini, gli anziani si siedono con le loro seggioline, la gente balla dovunque e sembra esistere anche nel backstage, dove predomina la familiarità e, anche qui, i bambini.
Anni luce dagli eccessi rockstar anni settanta e politici anni duemila.

 

_MG_7560.jpgIn realtà non abbiamo mai fatto una vita da rockstar.
Non che le leggende su questo ambiente non siano vere, ci sono colleghi che hanno agendine piene di nomi, quattro o cinque per ogni città in cui fanno un concerto. Ci sarebbe da innamorarsi ogni sera ma noi siamo sempre stati piuttosto bravi.
Tanto ti rendi conto subito che non è te quello che vedono: è ancora quello con le luci che canta sul palco.

 

Purtroppo il mondo fuori è peggiore. Tra l’altro è il giorno delle elezioni europee ed amministrative, in un momento in cui la prospettiva del voto esalta pochi, ed Erriquez non è tra questi.
Ad una domanda sul rapporto tra musica e sociale, ci tiene a riportare i piedi ben saldi a terra.

 

Non saprei. La questione è che dovremmo essere prima cittadini e poi musicisti, prima cittadini e poi odontoiatri o qualsiasi altra cosa. Appena ho fatto due soldini, pochi a dire la verità, li ho messi in Banca Etica, che ti da lo zero virgola qualcosa ma finanzia che so, i ragazzi siciliani che vogliono utilizzare le terre sequestrate alla mafia.
E in più, quando crolla il Nasdaq, non me potrebbe fregare di meno

 

Ridiamo tutti, e cominciamo a parlare di musica, in particolare di Ottavio, l’ultimo album uscito lo scorso settembre.

 

_MG_7513.jpg E’ andato bene, sta andando bene. Nel primo anno, è quello che ha venduto di più a parte il live che è veramente un caso a parte: senza promozione, niente di niente, ha venduto e continua a vendere costantemente…
Dicevo che
Ottavio è stato apprezzato in tutto: anche la storia, la grafica. Sta uscendo anche all’estero, addirittura in Giappone; sono cose che a noi sembrano barzellette. Le prendiamo, non lo so, come un premio alla carriera.

Comunque continua a piacere anche a noi, e ci ha fatto venire la voglia di raccontare, di entrare in una dimensione più teatrale. Il teatro è una cosa con cui noi, probabilmente, non c’entriamo niente, ma ci piace lo stesso. Ci piace far tutto in realtà: suonando così tanto o ti sforzi di diversificare le cose, o andare avanti diventa difficile.

Per questo ci piace andare in Germania e presentare i testi, o andare in Spagna e vedere che ci sono sempre più spagnoli che vengono a vederci, che hanno imparato le canzoni.

_MG_7519.jpgA novembre dovremmo anche portare Ottavio nei teatri, dove presenteremo tutto il disco in fila, inframezzato da monologhi che stiamo scrivendo. Non è ancora tutto definito, comunque sarà senz’altro uno spettacolo molto più tranquillo e poi, sempre in autunno, dovrebbe uscire un disco che facciamo per ‘Save the Children‘ anche lì dove adattiamo dei testi, in quel caso non nostri, alla musica della Banda.

Tra l’altro, di solito, per scrivere ci prendiamo qualche mese di silenzio assoluto alla fine del tour, e poi ci chiudiamo in un posto bellissimo, sai tranquillo con gli uccellini, dove ci può disturbare solo il cuoco … invece, nel preparare questi due progetti, ho scoperto che sono capace di scrivere anche in tour, cosa che veramente pensavo di non essere in grado di fare.

 

I concerti della Banda non sono mai l’uno identico all’altro e così anche chi viene per la ventesima volta si divertirà come e più della precedente. Ce ne sarebbero di aneddoti: dalla coppia di sposi che si presenta al concerto in abito di nozze, con invitati al seguito, al gruppo di bolognesi che organizza un weekend a Friburgo (in Germania) per andare a vedere la Banda.
Fare più di cento concerti all’anno è senz’altro una vita un po speciale e, in base a questo, Erriquez indica le band che sente più vicine.

 

_MG_7594.jpgNoi siamo nati come un gruppo di ragazzi con la chitarra, da lì ad esempio vengono anche le cover di Battisti. Le sue canzoni sono tuttora immancabili, se metti insieme cinque ragazzi e una chitarra. Anche se magari come artista stimiamo di più altri, ad esempio De Andrè.

A prescindere dalla musica, comunque, sentiamo vicini tutti quelli che fanno la nostra vita, sempre in giro a fare concerti. Gli Afterhours, Caparezza.
Ecco
Caparezza è immenso, a lui auguro, un giorno, di fare San Siro da solo. Non ha paura, davvero, di lasciarsi andare. Con un suo testo, io farei cinque canzoni.

 

Comunque, in questi anni, qualche soddisfazione anche la Banda se l’è tolta: Erriquez racconta come se fosse un sogno, qualcosa che racconterà ai nipotini, di quando hanno aperto per Manu Chao.
Quest’estate suoneranno a Montreaux e a Bruxelles: due festival dalla storia pesante, posti a cui veramente non credevano di poter aspirare.

 

_MG_7578.jpgQuello che mi sento di dire a chi comincia è di prenderlo come un mestiere, da subito: la musica ti deve dar da mangiare. Come mettere su una piccola azienda.
Noi siamo riusciti a funzionare bene: ognuno di noi si è specializzato in qualcosa, ad esempio io sono quello che legge i contratti, e questo ci ha permesso di mantenere ciò che è la
Banda Bardot. Gente che suona dove vuole, quando vuole, dice no a Sanremo.
Oddio, magari su questo i nostri figli avranno da ridire.

 

Sono sicuro di no!!!

 

 

 

 

Andrea Barsanti (giugno 2009)

 

 

© Barsanti in esclusiva per Miusika.net

 

Bandabardò live 6 Giugno 2009 SESTO FIORENTINO (Firenze) – VILLA SOLARIA

 

 

© Barsanti in esclusiva per Miusika.net

 

 

 

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