06-11-2008

ovo.jpgUna interessante tre giorni di concerti presso lo United Club di Torino.

Si comincia stasera, appuntamento con gli OVO e gli Harshcore, si continua domani e dopodomani con una due giorni punk hardcore.

 Di seguito tutte le info:

 .

UNITED CLUB
corso vigevano 33/u, Torino
www.myspace.com/unitedclub
www.gramlive.net
info line: 011.23.59.816

ampio parcheggio
aria condizionata
Ingresso riservato soci ARCI

Giovedì 6 novembre 2008 ore 22.00 ingresso 6 €

Concerto con:

OVO (Milano / Berlino sperimentazioni black metal)

www.myspace.com/ovobarlamuerte

OVO / Miastenia Teatrale e imprevedibile. Se proprio si dovesse riassumere in una manciata di aggettivi (speriamo non ce ne sia mai bisogno!) la musica del duo italiano, questi sarebbero senz’altro i più pertinenti a descriverla. Il coinvolgimento emotivo che suscita la violenza ai limiti dell’eccesso del linguaggio musicale utilizzato da Bruno Dorella e Stefania Pedrelli sfiora, accarezza la follia in un vorticoso spingersi verso sonorità aliene e alienanti, sfogo estremo di un decadentismo fuori tempo massimo. Lo pseudo-death metal di Anime Morte è assolutamente spiazzante, Fobs Unite sembra scimmiottare l’hardcore punk nei suoi tiratissimi 30 secondi. Poi, improvvisamente CoCo, una filastrocca follemente ipnotica, che viene squarciata letteralmente dai suoni di nuovo pesanti e taglienti della successiva Mammut. Miastenia è tutto un alternarsi di scariche di violenza sonora e riposi schizoidi, che conduce al lunghissimo epilogo della title track: venti minuti di orrorifico dark-doom. I raggelanti riff metallici e la lentezza inesorabile della batteria fanno da sfondo alle urla disperate, sataniche, della Pedrelli, attrice protagonista di questo teatro dell’orrido che sulla lunga distanza trova migliore compiutezza e coerenza. Figuriamoci dal vivo…


HARSHCORE (Biella sperimentale)

http://www.myspace.com/theharshcore

Harshcore è il nome del progetto messo in piedi da Luca Sigurtà e Tommaso Clerico, che si fonda principalmente su un concetto di elettronica industriale guasta, decomposta, totalmente in avaria. I nostri non fanno mistero di ispirarsi a gente come Strangulated Beatoffs e Skin Graft in generale. Dal vivo pare che suonino con delle assurde maschere prese dall’ex-scuola elementare in cui hanno registrato questo disco. La diagnosi è chiara: weird all’ennesima potenza. Le brutture nonsense della Wolf Eyes generation attecchiscono anche qui e gli Harshcore nascono per allinearsi al malevolo trend d’oltremanica. Per la melmosa lentezza elettronica possono ricordare i Dead Machines o i Mindflayer se non proprio la prima cancrena industrial di Monte Cazazza e Factrix.

Venerdì 7 novembre ore 22.00 ingresso 7 €
ABBONAMENTI PER ENTRAMBI I GIORNI 10 €

Il Complotto Autoproduzioni www.myspace.com/ilcomplottoautoproduzioni presenta:

DUE GIORNI PUNK HARDCORE ver. 2.0

DOWNRIGHT (Genova hardcore)

www.myspace.com/downrightfaster
www.downright.org

I Downright nascono a Genova nel 1998, ma solo nel 2000 vedono finalmente la luce con il primo concerto e con la prima registrazione. Sono fautori di un hardcore old school con voce femminile che ha le sue radici sia nei gruppi d’oltreoceano (Minor Threat, Circe Jerks e Black Flag), ma, soprattutto, anche nella vecchia scuola italiana (Indigesti, Negazione…).In questi sette anni hanno suonato in quasi tutto lo stivale, supportando sempre tutte le realtà autogestite e occupate, registrato svariati dischi (una demo, un 7 pollici, un cd split con il gruppo di Viterbo Flop Down), ma, soprattutto, hanno dato (e continuano a farlo) linfa vitale alla scena punk / hc genovese. Arrivano a Torino, per la sesta volta, con alle spalle ulteriori concerti in terra italica e l’ultimo cd “La Battaglia del Silenzio” (DIY Cospirancy 2006).

OUZO (Perugia Hardcore in pieno stile anni ’90!)

www.myspace.com/ouzoband
PRESENTAZIONE NUOVO CD “Less bibles, more doubts”!
(Il Complotto Autoproduzioni e DIY Cospirancy 2008)

Gli Ouzo arrivano da Perugia e fanno parte anche di altri gruppi (Ingegno e Any Good Reason).

Tra alti e bassi siamo in giro dal ’98, anno in cui esce il nostro primo demo. Da lì in poi abbiamo fatto uscire un cd autoprodotto (“At break neck speed” nel 2001) e un album per Vacation house (“Support your local HCrs nel 2004). Le partecipazioni alle compilation ve le risparmio. Abbiamo suonato un po’ dappertutto in Italia (soprattutto negli ultimi due anni), più che altro in centri sociali. Due tour europei ed un terzo in arrivo. Nel 2006 esce l’album della consacrazione “Clichè revolution” che, a detta degli addetti ai lavori, denota una maturazione e uno stile più personale nella band. Nel giugno 2008 abbiamo stampato il nostro nuovo disco “Less bibles, more doubts” sostenuto sempre dalla DIY Cospirancy, una bella manciata di etichette Do It Yourself italiane ed estere.

LA CRISI (Milano hardcore)

www.myspace.com/lacrisi
www.lacrisi.com
PRESENTAZIONE NUOVO CD “La Crisi II – Tutti a pezzi”! (Hurry Up Records 2008)

La Crisi Nati nel 2003 a Milano, i La Crisi vengono alla luce per un forte bisogno di espressione musicale da parte di Mayo, voce del gruppo. Dopo la sua dipartita dai Sottopressione nel 1996, Mayo era stato in diverse altre bands quali MURUROA e CLEFT (un progetto con membri di Burning Defeat, Mudhead e Concrete), ma mai più come cantante e pure cercando di suonare qualcosa di differente dall’hardcore. Il 28 maggio 2003 i La Crisi suonano il loro primo concerto al Dauntaun del Leoncavallo di Milano con De Crew e Wendigo, di lì a poco viene pubblicato il primo demo della band che in soli 3 concerti vende 100 copie e viene ristampato tre volte prima di entrare in studio, un anno dopo, per registrare il primo vero e proprio full lenght per la Hurry Up Records. Fino ad oggi i La Crisi hanno diviso il palco con RAW POWER, DARKEST HOUR, DECREW, KAFKA, CUT THE SHIT, WOPTIME, e molti altri.

Sabato 8 novembre ore 22.00 ingresso 7 €

Il Complotto Autoproduzioni www.myspace.com/ilcomplottoautoproduzioni presenta:

DUE GIORNI PUNK HARDCORE ver. 2.0

ARMY OF ANGRY YOUTH (Las Pezia hardcore old school)

PRESENTAZIONE NUOVO CD “Nobody moves, nobody gets hurt”! (Il Complotto Autoproduzioni e DIY Cospirancy 2008)

www.myspace.com/armyofangryyouth

Nati nel 2003 gli Army Of Angry Youth suonano unnhardcore veloce influenzati dai gruppi americani degli 80-90. Dopo un primo demo arrivano nel settembre 2005 alla stampa del loro primo cd dal titolo “Army of Angry Youth s.t.” uscito su Green Records label padovana.

A tutt’oggi hanno cambiato formazione, ma continuano lo stesso in forma rimaneggiata a portare live i loro pezzi e la loro musica. Questa esperienza live con la formazione rimaneggiata li ha portati a registrare nell’estate del 2008

EVOLUTION SO FAR (La Spezia hardcore rock’n’roll garage!)

www.myspace.com/evolutionsofar
www.evolutionsofar.com

Evolution So Far, punk hardcore, in netta difficoltà dal 2001. Veniamo da La Spezia, e non è una bella cosa.

Le prime canzoni le abbiamo registrate nel 2002, e sono finite nel cd split con i For I Am Blind. Nel 2004 è uscito il primo album, The Armies Of Bitterness.

Pezzi corti, aggressivi e melodici ispirati al punk hardcore americano ed europeo degli ’80, e a qualche gruppo più recente.

Nel frattempo abbiamo suonato in giro per l’italia e l’europa, perdendo un chitarrista, guadagnandone un altro, arruolando un mattone.

Nel novembre 2005 è uscito un sette pollici split con i Gargantha, prodotto dalla cospirazione del DIY.

Poi ci siamo chiusi in un bunker dove abbiamo:

-vinto un chitarrista nuovo

-cambiato le distorsioni e scoperto il valore della plettrata

-suonato un casino

-smesso di credere quasi in ogni cosa

-scritto un disco.

I testi parlano sempre del fatto che ci hanno portato via i colori per usarli nello sforzo bellico.

Il disco si chiama Dylar e viene cagato fuori il primo marzo 2008.

Ci vediamo fuori dal bunker?

SLAIVER (Torino / Cuneo post hardcore)

www.myspace.com/slaiver

SLAIVER LineUp Enrico (voice-guitar) Fabio (bass-voice) Andrea (drums) Paolo (guitar) Slaiver: Tutto è iniziato nel 1994 quando eravamo veramente dei ragazzacci pieni di hard rock degli ’80 e di belle speranze. Siamo nati in un ambiente tipicamente provinciale, e penso che questo sia un punto focale su come siamo cresciuti e come nel corso degli anni la nostra mentalità si sia evoluta; penso sia una parte importante del discorso. Queste radici, questo modo dopo tutto di essere, è probabilmente stata una nostra forza, qualcosa tipo una necessità che si trasforma in virtù a doppio taglio per quanto riguarda il discorso strettamente musicale/compositivo: ci ha permesso di estraniarci sempre dalle mode/tendenze artistico umane o più semplicemente dagli usi che da sempre hanno imperversato negli ambienti più urbani, ci ha permesso di evolvere una mentalità, delle idee ed un metodo applicativo delle stesse in modo decisamente personale, dettato principalmente dalla solitudine. Non che nessuno lo abbia mai fatto anche in questi contesti, è solo che se avessimo avuto 12 anni in una grande città probabilmente saremmo finiti con lo scimmiottare il gruppo che spacca di più nello squat dove giri, o quello che fanno più semplicemente i tuoi amici. Niente di polemico, non ci permettiamo di parlare di esperienze altrui, non ce ne frega niente, è un discorso generale. E comunque così non è stato, forse più semplicemente perché qui a Cuneo e provincia, una vera e propria scena alla quale appartenere non è mai esistita, e ognuno se né uscito qui con la sua opinione malata e frutto di passioni bruciate e brucianti, parole dette e mai ascoltate, con la pretesa di riempire le proprie vite attorniate da opprimenti ed infiniti ettari di “campi verdi ed inutili”, dei funghi deformi e allucinati fuori dal mucchio, usciti dove la terra è più malata e arida. Noi come tanti altri siamo qualcosa di simile. Generalmente le etichette piacciono a pochi a meno che servano a qualcosa a livello comunicazionale, e anche in questo caso, forse non servono. Ho sempre pensato che il frutto della nostra creazione, dalla musica alle parole, fosse qualcosa di malato, perché è uscito così da noi senza sforzo e forse a volte non l’abbiamo capito neanche noi stessi, non è mai “dovuto essere qualcosa”, lo è stato e basta. Siamo sempre stati vittime e carnefici del nostro esagerato spirito maledettamente autocritico, delle nostre origini, delle nostre passioni, di quello che abbiamo fatto e di quello che avremmo sempre voluto fare e che fosse. Quindi lunga vita alla confusione che regna nelle nostre teste, all’essere tutto e niente, nessuno e 100mila, alle parole senza senso o impregnate di tutto che possiamo pronunciare, al rumore organizzato e disorganizzato, alla melodie e alla pesantezza, al mal di testa e alla nausea perenni, alla speranza e allo stesso tempo alla rassegnazione, all’equilibrio e alla follia, perché noi siamo tutto questo, senza pretese di essere tutto e niente.

UNITED CLUB
corso vigevano 33/u, Torino
www.myspace.com/unitedclub
www.gramlive.net
info line: 011.23.59.816

ampio parcheggio
aria condizionata
Ingresso riservato soci ARCI

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