Di Viola Minimale – Di Viola Minimale (2008)

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* è l’intro di Stasi Apparente primo brano dell’omonimo cd autoprodotto dei Di Viola Minimale.

Band ragusana attiva dal 2004 fondata da Davide Cusumano e Marco Carnemolla e che attraverso vari cambi di formazione ha dato traccia di se in due demo e una compilation. Questi brani sono stati raccolti (e valorizzati) nel presente ed omonimo album Di Viola Minimale.

Dicevo * è l’intro del primo brano, già da questo intro fatto di chitarra arpeggiata e armonici in reverse ci si rende conto che questi ragazzi siciliani hanno qualcosa da dirci.

La conferma avviene proprio con la citata Stasi Apparente, brano che ci indica qual’è il percorso musicale che i Di Viola Minimale vogliono farci percorrere, fatto di momenti apparentemente “statici”, tranquilli, per poi esplodere in sfuriate chitarristiche o in momenti noise. Un percorso che prende spunto in particolare dalle band alternative italiane e americane messesi in luce negli anni 90. Quindi le band di riferimento sono sul versante italiano i Marlene Kuntz e gli Afterhours, mentre sul versante ameriga direi in particolare Afghan Whigs e gli italo-nippo-americani Blonde Redhead, e ovviamente la band che tutti ha influenzato ovvero i Sonic Youth.

Ma non solo.

Si possono notare anche leggeri riferimenti agli U2 o meglio a The Edge in versione bassista, e dato l’uso delle chitarre arpeggiate e l’atmosfera malinconica- romantica di alcuni brani questi ragazzi richiamano alla memoria anche alcune band della darkwave.

Buoni i testi completamente in italiano.

Gli unici appunti che si possono muovere ai Di Viola Minimale sono giusto qualche ingenuità sulla voce e sulle chitarre, ma si tratta di poca cosa perché tutti i brani hanno sostanza e carattere. Quindi niente che non si possa limare magari con l’apporto di un bravo produttore, anche se credo che questo album sia più una summa del percorso fatto finora dalla band, il percorso attuale credo li porterà ad esplorare anche altre sonorità.

L’unico limite che hanno i brani dei Di Viola Minimale contenuti in questo album omonimo è quello di non essere particolarmente originali, ma, ripeto ma, è necessariamente un difetto? Secondo me no, i brani di questi ragazzi suonano freschi e genuini (forse anche per le piccole ingenuità di cui sopra), non ci sarà niente di nuovo sotto il sole ma l’album si fa apprezzare e ci fa apprezzare questa band.

In conclusione un buon album che mi ha fatto scoprire i Di Viola Minimale, che ora aspetto in una nuova prova che ho idea, sentendo la ghost track, porterà i nostri su lidi ancor più personali e intriganti.

 

 

 

 

Mario (marzo 2009)

 

 

 

 

Tracklist:

01.*
02. Stasi apparente
03. il gusto della fine
04. Ebbra di luce
05. Le pose odiose
06. La sintesi del peggio
07. L’inesorabile
08. Sequenze modali
09. Moltitudine
10. (ghost track)

 

 

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