TACOMA: intervista (@ Sesto Senso – Bologna)

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Freschi di pubblicazione del loro disco d’esordio, I Tacoma sono in giro per I locali d’Italia per pubblicizzare la loro prima fatica discografica. Nell’accogliente locale del “Sesto Senso” di Bologna scambio due chiacchiere con Stefano Podda, chitarrista e cantante della Band sardo-londinese

 

Miusika: provenite entrambi da realtà musicali differenti, Michele (Oh Atoms, Nick Rivera and the flying pigeons) e Stefano (cue lie, plasma expander): pensate che in qualche modo queste esperienze passate abbiano influenzato il vostro progetto?

Tacoma: Personalmente non credo ci sia stata un influenza diretta di questi progetti su Tacoma. Quando abbiamo iniziato avevamo idea di creare un luogo di incontro fra lunghe composizioni strumentali e forma canzone in una veste totalmente acustica. Ci ispiriamo a quei dischi dove la canzone da tre minuti arriva dopo quindici minuti di attesa o drone o sospensione: tipo alcuni dischi di Jim O’Rourke. Poi in Tacoma cantiamo e non lo avevamo mai fatto prima.
La grande differenza pero’ e’ che Tacoma non e’ mai entrato in una vera sala prove. Proviamo in casa, senza microfoni, senza batteria e con un numero molto ristretto di strumenti amplificati. Proviamo come Johnny Cash and the tennessee two …….

 

Miusika: il vostro set live è limitato a volte a causa della mancanza di tutti quei fantastici arrangiamenti del disco, pensate che in futuro si possa aggiungere qualcun’altro al progetto Tacoma, oppure rimarrà un duo?

Tacoma: La domanda che ci facciamo più spesso quando registriamo e’ : “di cosa ha bisogno questo pezzo?” Partiamo con idee molto semplici ma si finisce sempre per aggiungere qualche la la la la o qualche ottone o qualche percussione in più.
Il fatto di non poter riproporli in modo identico non e’ un problema , penso che anche avendo tutti gli strumenti e gli strumentisti disponibili sul palco lo cambieremmo ugualmente in un modo o nell’altro
Ci piacerebbe un giorno essere in tre e oltre, vorrebbe dire che stiamo espandendo!

 

Miusika: Da poco avete curato la colonna sonora di un film inglese ( shifts ), com’è stato lavorare in questo campo?

Tacoma: E’ stato chiesto a Michele di comporre delle musiche per un film indipendente inglese dal titolo “shifts”. Il film parla della receptionist di un albergo , portata dalla noia a rincorrere ossessioni particolari riguardanti una valigetta ventiquattr’ore. L’esperienza in se e’ stata fantastica.
Michele ha composto la maggior parte dei brani, passando giorni e notti intere senza dormire. Abbiamo scritto cose appositamente per il film ed e’ stato un onore farlo con Simon Jarvis ( il regista), che si presentava alle session di ascolto con dell’ottimo vino!!!!

 

Miusika: Avete da poco suonato al Sesto Senso di Bologna, e a Cagliari. Pensate di suonare di nuovo in Italia nei prossimi mesi?

Tacoma: Suoneremmo volentieri in Italia più spesso di quanto non facciamo, credo che in primavera riusciremo a suonarci di nuovo.

 

Miusika: Da anni abitate a Londra, com’è vista dall’esterno la situazione musicale italiana?

tacoma_2.jpgTacoma: La musica italiana e’ riconosciuta nell’area dell’avanguardia sin dall’inizio del secolo scorso, lo è tutt’oggi. credo che negli ultimi anni la qualità di certe cose pop-rock si sia alzata parecchio, con l’esclusione di tutte quelle band che suonano imperterrite la rivisitazione di “Spiderland” degli Slint.
Fra le cose anglofone i Jennifer Gentle godono di un rispetto sconfinato qui in U.K. e se lo meritano. Fra I miei preferiti ci sono Alessandro Stefana, Chewing gum, Lilies on Mars e Plasma expander. Oh e Dente… Dente è un bel cantautorino. I Verdena poi sono l’unico gruppo italiano fra quelli che ho visto all’estero ad aver fatto una performance che ha lasciato il segno.

 

Miusika: Ai vostri live ho avuto modo di vedere il banchetto con i vostri cd. Cosa pensate della crisi del mercato discografico? vi mancherebbe il supporto del cd se si decidesse in futuro di rendere la musica scaricabile legalmente dal web?

Tacoma: Credo che la musica sia già scaricabile legalmente dal web. Gira voce che il cd farà la fine della cassetta . Noi al momento usciamo su cd perché non abbiamo un etichetta ne piccola ne grande, se ce l’avessimo usciremmo soltanto in vinile e download. Skippando il cd. Poi non so come andrà…. senz’altro la custodietta in plastica, quella secondo me cambierà su qualcosa di più cartaceo ed ecologico.

 

Miusika: C’è la speranza che I Tacoma tornino in Italia a vivere e a suonare?

Tacoma: A suonare senz’altro, a vivere non so. Anche se mi piacerebbe un giorno spostarmi da Londra e sistemarmi in un posto un po più piccolo. Con ritmi un poco più lenti.

 

 

 

 

Andrea Murgia (gennaio 2009)

 

 

 

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