Echoes, storia completa dei Pink Floyd – Glenn Povey (2009)

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Ci sono cose che gli appassionati difficilmente si fanno sfuggire.

Quando queste cose riguardano uno degli artisti o uno dei propri gruppi preferiti e quindi l’appassionato si trasforma in fan, allora queste diventano imperdibili.

Rientra in questa categoria il libro Echoes – storia completa dei Pink Floyd di Glenn Povey, edito in Italia da Giunti.

Echoes è un librone sia come dimensioni (circa 29×23 cm) che come pagine (368), pieno zeppo di foto, memorabilia, locandine, notizie e un elenco meticoloso di tutti i concerti, gli show, le sedute in studio ed in più tutti gli eventi ritenuti interessanti dall’autore riguardanti i Pink Floyd.

L’autore è Glenn Povey, fondatore di una delle fanzine sui Pink Floyd più apprezzate oltre manica Brian Damage. In questo libro ha riversato tutte le ricerche fatte intorno all’universo Pink Floyd, infatti oltre alle notizie riguardo la band troviamo anche informazioni sui progetti solisti dei singoli componenti.

Viste le premesse e i contenuti Echoes si propone come la bibbia della loro storia.

Lo è?

In parte si. La quantità di cose presenti all’interno del libro, oltretutto edito da Giunti nella sua versione più aggiornata quella del 2009, è decisamente notevole. Lo stile scelto da Povey e il suo tentativo di mantenersi neutro è apprezzabile. La qualità della stampa buona anche se si poteva fare qualcosa di più sulla qualità della carta, quella scelta penalizza la resa delle foto.

Ma?

A parte il discorso carta che visto il prezzo di soli 39,00 euri per un librone del genere come scelta ci sta tutta, ebbene è proprio Povey che non mi convince appieno. Non per i dati che ci trasmette, davvero una mole notevole e decisamente apprezzata, ma per il suo tentativo di mantenersi neutro che però rimane solo nelle intenzioni.

Per quanto ci abbia provato non ci è riuscito.

Povey è un fan c’è poco da fare.

Essere un fan di un gruppo come i Pink Floyd, cioè di un gruppo dalla lunga carriera e che ha avuto più anime attraverso la sua storia, significa di solito essere un fan sopratutto di un determinato periodo e di una determinata incarnazione della band inglese; anche per il fan più equilibrato che pur apprezza l’intera storia del gruppo è inevitabile preferire un periodo rispetto ad altri. E Glenn Povey non sfugge a questa cosa.

Infatti l’autore fa parte palesemente di quella parte di fans (e di critici) che sottovaluta Sid Barrett e la sua genialità relegandolo ad un ruolo marginale; che ha sentimenti contrastanti su Roger Waters e che sostanzialmente risulta schierata a favore in primis di David Gilmour e poi di Nick Mason e Richard Wright; che non da il giusto valore e di fatto apprezza poco l’aspetto sperimentale dei primi lavori dei Pink Floyd. Questi fatti, per quanto Povey ci abbia provato a tenersi neutro, li si evince chiaramente leggendo Echoes.

Quindi?

Echoes dal mio punto di vista è un buon libro ma non eccezionale come avrebbe potuto esserlo. Ma, attenzione, dal mio punto di vista. Che mi piaccia o no sono anche io un fan, anche io preferisco dei periodi piuttosto che altri quindi il mio giudizio su Echoes è chiaramente condizionato dalla mia visione sui Pink Floyd.

Concludendo, credo che Echoes inevitabilmente sia un’opera che non accontenterà tutti ma che merita in ogni caso l’acquisto da parte di tutti i fans e gli appassionati dei Pink Floyd, perché la quantità di cose presenti in questo bel libro va oltre i nostri limiti di amanti della band inglese e dobbiamo ringraziare Giunti per avercelo proposto in italiano.

Assolutamente consigliato a tutti, leggetelo vale davvero il tempo necessario, se sarete d’accordo con me potrete inviare una mail di critiche all’autore, se sarete d’accordo con lui potrete inviargli una mail di elogi 🙂 .

 

 

 

 

Mario (dicembre 2009)

 

 

 

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