Code666 – Intervista con Emi

 

code666.jpg

Scoprii la Code666 con i Diabolicum, e da allora sono diventato un cliente che nel corso degli anni non l’ha mai persa di vista, considerandola come l’etichetta italiana di musica estrema/alternativa più affidabile e che propone gruppi che vanno incontro ai miei gusti (la preferisco ora anche alla Avantgarde, che secondo me nel corso degli anni ha esagerato in quantità a scapito della qualità…). In dieci anni di storia la Code666 ha pubblicato – relativamente – pochi dischi, il che dimostra come ci sia attenzione alla qualità, come la selezione sia dura, e come l’interesse primario non sia quello di fare cassetta, ma di proporre gruppi interessanti…

 

 

Miusika: Cosa vi spinse, ormai 10 anni fa, a fondare un’etichetta discografica piuttosto che la classica band, come (quasi) tutti fanno?

 

EMI: semplice, perché una band l’avevo già avuta 🙂 nei 10 anni precedenti la nascita della Code666 cantavo in una band, con la quale pubblicammo alcuni dischi e girammo l’Europa a suonare in ogni buco possibile ed immaginabile. Visto che nessuna Label ci considerava, decidemmo di metterne su una noi (si chiamava Boundless Records) e cominciai lì ad imparare il mestiere che svolgo oggi. Poi le cose andarono male per vari motivi, e rimasi senza band e senza lavoro, attraversando un periodaccio che superai cominciando a scrivere una piccola fanzine cartacea che si chiamava code666, da li’ a decidere di trasformarla in etichetta il passo fu breve, e nel settembre del 1999 nacque la Code666 productions.

 

Miusika: Come è nata l’idea del nome e del simbolo?

 

EMI: il nome deriva dalla precedente fanzine, di cui uscirono solo 2 numeri, ed è un omaggio al mio film preferito di sempre, un finto snuff-movie messicano dal titolo code666 che influenzò parecchio il concept che ancora oggi ruota attorno alla label, per quanto riguarda il logo, avevo appena letto il fatto che in ogni barcode di ogni prodotto sulla faccia della terra ci sono tre volte il 6 (vedi qua: http://www.indexoftheweb.com/Patriot/TheMark.htm ) ed allora decisi che sarebbe stato il logo della label

 

Miusika: Com’era impostata la ricerca dei talenti nel periodo in cui internet era poco diffuso? E ora, con internet? Vi arrivano tante proposte? E qual è la percentuale di gruppi che, tra quelli che si/vi propongono, diverranno cavalli di scuderia?

 

EMI: quando fondai la Boundless Records nei primissimi anni ’90, internet non esisteva e non avevamo neanche un computer, quindi tutto avveniva per lettere scritte a mano, flyers fotocopiati, passaparola e metodi che oggi paiono primitivi ma che donavano un fascino unico alla scena musicale, ovviamente c’era molta meno informazione, molti meno dischi in uscita ogni mese, non esisteva la pirateria digitale, il file-sharing e le vendite dei cd erano mediamente 3 o 4 volte superiori ad adesso. nel 1999 quando nacque la Code666 avevo internet ed un computer, ma la sua diffusione era di molto inferiore ad ora, e soprattutto la banda larga non esisteva, non si potevano inviare o ricevere contenuti multimediali ma era cmq utilissimo per comunicare e per farsi conoscere in un attimo. Abbiamo sempre ricevuto molti promo sin dall’inizio, diciamo almeno 3 o 4 al giorno, tutti i giorni. Ora arrivano a 5 o 6 al giorno, ma si sono aggiunti i “promo digitali” e le segnalazioni su myspace, che rendono quasi impossibile per noi poter ascoltare tutto… direi che circa il 40% delle nostre bands si sono proposte loro inviandoci un promo, mentre il restante 60% sono bands che ho scovato in giro ed ho contattato direttamente.

 

Miusika: I vostri titoli hanno più mercato e diffusione in Italia o all’estero?

 

EMI: ovviamente all’estero. Essendo una label di nicchia, abbiamo un piccolo pubblico fedele in ogni nazione, e solo riunendo le vendite di tutti i vari paesi riusciamo a raggiungere le quote necessarie alla nostra sopravvivenza.

 

Miusika: Avete risentito dell’avvento del file-sharing? Che pensate del download selvaggio che finisce per coincidere con un consumismo culturale in cui vige il mito dell’accumulo e della quantità a prescindere dal fatto che poi si possa avere o meno il tempo di ascoltare un milione di mp3?

 

EMI: penso che ciò che hai detto è esattamente la verità… il file-sharing potrebbe essere uno strumento utilissimo per far conoscere nuove bands e nuova musica alla gente: è veloce, pratico ed economico ma purtroppo in tantissimi ne abusano ed invece che usarlo come fonte di informazioni lo confondono culturalmente con il prodotto stesso, finendo per gettare sul lastrico i musicisti e le case discografiche che hanno lavorato mesi o anni per realizzarlo, spendendo migliaia di euro per produrlo e ricevendo in cambio decine di migliaia di downloads illegali e poche centinaia di copie vendute… ancora poco tempo di questo andazzo e la musica indipendente rischia di scomparire, è veramente molto triste…

 

Miusika: Avete in progetto di vendere i dischi anche in download o continuerete a vendere i cd “fisici”?

 

EMI: stiamo già vendendo i cd in downloads su itunes, emusic, nokiatunes e quasi tutti i portali simili, d’altronde pur essendo tutt’ora appassionati al supporto fisico, siamo consapevoli che l’evoluzione del mercato va in direzione del digitale, e se si riuscisse cmq a regolamentarlo in modo che scompaiano i downloads illegali a favore di quelli a pagamento, ne saremmo veramente felici.

 

Miusika: E a proposito del cd come supporto, secondo voi ha le ore contate, come molti sostengono?

 

EMI: si, senza alcun dubbio… farà la fine attuale del vinile, in piccole tirature per nostalgici, audiofili e fans sfegatati, ma oltre il 90% della musica sarà digitalizzata entro pochi anni.

 

Miusika: Per quanto riguarda l’artwork, come funziona: lasciate libertà ai gruppi e alle loro proposte o ve ne occupate voi?

 

EMI: in genere è un lavoro di squadra: ascolto sempre ciò che desiderano i gruppi e cerchiamo la soluzione migliore per realizzarla, a volte sono le bands stesse ad occuparsene direttamente, in ogni caso l’artwork fa parte del disco e quindi lascio sempre alla band l’ultima parola su di esso, non ho MAI imposto una mia scelta e non lo farei mai.

 

Miusika: I vostri dischi dimostrano che si può diffondere musica anche a meno di 15 euro: come riuscite a proporre prezzi così concorrenziali?

 

EMI: tutti lo potrebbero fare, se lo volessero: è che la diminuzione delle vendite causata dalla pirateria digitale costringe le grandi Labels ad alzare i prezzi per poter sostenere gli alti costi fissi, di personale ed infrastrutture che hanno… noi siamo piccoli e molto più agili da questo punto di vista, ed abbiamo da sempre optato per una politica di contenimento dei costi e degli sprechi, poi ci accontentiamo di margini di profitto molto inferiori alla media e non alziamo da 10 anni i prezzi, con la speranza che i nostri sforzi convincano sempre più persone ad acquistare la nostra musica.

 

Miusika: Quali sono le novità in arrivo nel 2009 in casa Code666?

 

EMI: grandi novità direi: sono appena usciti FEN, THE AXIS OF PERDITION e THE PROPHECY, 3 bands inglesi molto speciali e diverse tra loro che stanno andando molto bene.

A breve avremo l’attesissimo debut per i francesi AMESOEURS, e più in là MINETHORN (UK) e DAMNED SPIRITS DANCE (Ungheria).

Dopo l’estate caleremo i nostri Assi dato che usciranno i nuovi albums di VOID OF SILENCE e NEGURA BUNGET, oltre alla compilation BETTER UNDEAD THAN ALIVE 2

 

Miusika: Quali sono i vostri interessi/hobby, oltre alla musica?

 

EMI: io amo trascorrere il mio tempo libero con mia moglie e mia figlia, che sono le cose piu’ belle ed importanti della mia vita, poi se mi rimane un angolino seguo il calcio, leggo fumetti e gioco a qualche MMORPG online

 

Miusika: Ma i Diabolicum son morti?

 

EMI: vorrei saperlo anche io 🙂 il loro album “Vengeance” è ormai previsto da 6 anni ed ogni anno sono costretto a farlo ritardare… hanno registrato il disco già 3 volte ormai, ma lo hanno poi sempre gettato via, non soddisfatti dal risultato finale. se poi si aggiungono problemi di line-up, problemi personali, e chissà cos’altro, la situazione attuale è nebulosa e indecifrabile: io continuo a sperare che prima o poi mi arrivi un pacchetto dalla Svezia con il disco, che fra l’altro ho già pagato oltre 6 anni fa 🙂

 

Miusika: Avete un rimpianto? Un gruppo che avreste voluto mettere sotto contratto e che invece vi è sfuggito?

 

EMI: purtroppo si, tanti… oltre a non riuscire ad ascoltare tutti i promo, abbiamo il grosso problema che non possiamo offrire alle bands grossi budget e quindi loro giustamente optano per la soluzione economicamente più vantaggiosa… tantissime volte siamo arrivati per primi su bands che poi hanno avuto successo, ma non siamo riusciti a prenderle perché i soldi che offrivamo erano troppo pochi rispetto ad altre labels più grosse…

 

Miusika: Chiudiamo con un reato che vi piacerebbe commettere se non fosse tale…

 

EMI: metterei volentieri una bomba sotto la Basilica di San Pietro a Roma durante il prossimo Concilio Vaticano, o in alternativa a Montecitorio per il prossimo Consiglio dei Ministri…

 

 

 

 

Piero Fadda (febbraio 2009)

 

 

4 Comments

  1. Gio

    la code666 è la miglior Etichetta italiana da tempo, eppure non viene quasi mai citata sulle maggiori Riviste italiane tipo Metal Hammer, Rock Hard e compagnia bella: faccio fatica a trovare i loro dischi recensiti per non parlare di interviste, invece ci sono SEMPRE i soliti nomi e SEMPRE le stesse cavolate! mah!?

Lascia un commento