BUZZCOCKS “Another music in a different kitchen” (1978)

Buzzcock_Another_Music_in_a_Different_Kitchen.jpgNon nascondo che l’ interesse per i Buzzcocks nasca in un momento successivo alla sbornia da Magazine presa agli albori della scoperta dell’universo musica nel 1978.

Il fatto che nella line up originaria della band di Manchester ci fosse un tale di nome Howard Devoto fu naturalmente decisivo al pari delle stranissime creazioni grafiche di Linder (successivamente nei Ludus di “seducente memoria”).

Ricordo almeno un paio di tentativi, entrambi andati a vuoto, fatti per reperire “Spiral scratch”, unica incisione dei Buzzcocks con Devoto in organico. Rientrai ben presto all’ovile Magazine, più bello e foriero di lucenti sprazzi di genialità, lasciando per anni il nome dei Buzzcocks nella lista degli acquisti.

Solo saltuari ascolti delle compilation punk che qualche amico solidale preparava nei pomeriggi non del tutto dedicati (per andarci piano) agli studi, mi hanno permesso di colmare la lacuna. Alla fine però un disco dei Buzzcocks me lo sono procurato approfittando nel 1996 della ristampa di “Another music in a different kitchen”, l’esordio del quartetto di Manchester (ricordiamo i loro nomi: Steve Diggle, Pete Shelley, John Maher e Steve Garvey) inciso per la United Artists ed uscito in origine nel 1978.

Erano forti i Buzzcocks, pur avendo scelto di escludere dalla scaletta i singoli dell’album, azzeccano una serie di anthem e di ritornelli brucianti. Fast Cars, No reply, Get your own, I don’t mind e I need gli esempi migliori. La versione del disco di cui si parla contiene in un dischetto a parte I due singoli pubblicati nell’ottobre del 77 e nel febbraio del 78. Ebbero problemi di diffusione radiofonica: “Orgasm addict” e “Oh shit” (due titoli, un’epoca) spaventarono la compagnia discografica che ne limitò la programmazione “on air”.

Per il resto, qui non espressamente richiamato, rimando volentieri alle interessanti ed esaustive note e commenti (alcuni davvero sorprendenti come quello relativo a Shirley Bassey) inserite nella confezione.

 

 

Anto (2000)

Tracks: (versione del 2006 con 4 track extra)
 

1. Fast Cars
2. No Reply
3. You Tear Me Up
4. Get On Your Own
5. Love Battery
6. Sixteen
7. I Don’t Mind
8. Fiction Romance
9. Autonomy
10. I Need
11. Moving Away From The Pulsebeat
12. Orgasm Addict
13. Whatever Happened To…?
14. What Do I Get?
15. Oh Shit

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