Ashram – Intervista

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Ci sono musiche che smuovono lo stomaco, altre che ci fanno shakerare il booty, altre che sono adrenalina pura. La musica proposta da questo trio partenopeo è di quelle che avvolgono l’anima, di quelle che portano in “alto”.

Ringraziamo gli Ashram per l’opportunità che ci hanno dato di conoscerli meglio in questa intervista.

 

Miusika: Domanda assai banale ma non meno importante: come quando e perché nascono gli Ashram?

Ashram: Gli Ashram nascono circa dieci anni fa! Sergio e Gigi scrissero il primo pezzo “for my sun“. Chiesero poi a Edo di inserire una linea di violino su quel pezzo. Edo era il violinista degli Argine e fu appunto contattato tramite gli Argine. Da lì nacquero gli Ashram attorno a “for my sun” e grazie all’affinità “spirituale” dei tre. Assieme al rafforzarsi dell’unione attorno alla musica si rafforzava parallelamente e principalmente l’amicizia che e’ il perno principale su cui ruota tutto il progetto Ashram.

 

Miusika: Sentendo personalmente e non per dovere lavorativo tutti i vostri lavori ho percepito una forte influenza neoclassica nella vostra musica,anche se non riuscirei a classificarla ad un determinato tipo di persone come succede spesso… penso sia una musica “dell’anima” in cui ci si può riconoscere ogni entità, siete d’accordo?

Ashram: Beh più che essere d’accordo siamo ogni volta stupefatti di quanto la nostra musica smuova le anime di chi ci ascolta. Sicuramente nasce come un “esigenza” espressiva di moti interiori, legati appunto a sentimenti come l’amore, la malinconia la tristezza e la gioia, ma il riscontro nelle persone e la profondità di questo feedback che riceviamo tutti i giorno tramite myspace e le e-mail, ci onora e ci emoziona ogni volta.
Non credo esista un “target” per la nostra musica , credo sia abbastanza “trasversale”.
Più che neoclassica a noi piace definirla neoromantica.

 

Miusika: Non avendo più vostri lavori dal 2006 avete qualcosa in cantiere per il 2009? Potete anticiparci qualcosa?

Ashram: Attualmente non abbiamo nulla in programma per il 2009 ma aleggiano già nuovi brani nei nostri incontri
Chissà , per ora non sappiamo neanche noi cosa ci riserva il futuro… !

 

Miusika: Una curiosità :come mai avete scelto il nome Ashram? Se non sbaglio centra qualcosa con l’induismo.

Ashram: Si, la storia del nome e’ legata a delle persone che ruotavano attorno a noi nel periodo della nascita del gruppo legate appunto alla religione indiana.
A prescindere dalla religione il nome Ashram è stato scelto, indicando un luogo di culto, come immagine di un nostro “luogo musicale” dove le nostre anime sono libere di esprimersi attraverso la musica.
Un nostro Ashram del tutto personale , nel quale con grossa meraviglia e commosso stupore abbiamo visto affollarsi di altre anime all’unisono con le nostre.

 

Miusika: Quali sono i musicisti che personalmente ascoltate più spesso o che sono stati fondamentali nella vostra crescita artistica?

Ashram: Ognuno di noi tre ha gusti musicali coincidenti quanto distanti tra di loro. Ci sono punti di forte contatto per esempio nella musica di Bach o nella musica dei Beatles, Sigur Ros ed altri.

 

Miusika: In questi ultimi anni avete fatto molti live e avete riscosso tanta popolarità ma sarete d’accordo con me nel dire che in Italia c’è troppo poco spazio per la musica che non sia pop o rap?

Ashram_live_in_Pompei.jpgAshram: Possiamo dire che in Italia spazio per i concerti non ce ne sono. Personalmente crediamo che in Italia non ci sia una cultura “dell’ascolto” che invece è presente in Europa. Gli spazi dove suonare, d’altro canto, sono spesso spazi “rubati” ad altro e mai spazi nati per accogliere musica. Del resto basta accendere la radio o ancor peggio la televisione per vedere in che stato pessimo si trovi la cultura italiana. Crediamo che i gruppi indipendenti come il nostro e come tantissimi altri sono una sorta di manipolo di lottatori che a mani nude lotta con pugni e calci di note ricercate contro i carri armati della musica dei network che sparano pallottole di musica vuota. Ci troviamo purtroppo in un regime culturale… bisogna lottare con tutte le forze che si hanno… non c’è altra soluzione!

 

Miusika: Approfitto di questo spazio concessomi per una piccola curiosità personale, essendomi legata tantissimo ad una vostra canzone “Horizons” volevo sapere quando è nata e cosa esprime per voi quel brano.

Ashram: E’ nata nel periodo di creazione dell’album stesso e esprime intimismo, un po’ come tutti i nostri brani. Questo in particolare potremmo dire che ha in se uno spiccato intimismo notturno .

 

Miusika: Allora nel complesso cosa pensate che esprimi la vostra musica? O che messaggio volete mandare alle persone che vi ascoltano?

Ashram: In realtà non sappiamo ancora bene cosa esprime la nostra musica. Sappiamo che contiene le vibrazioni di ognuno di noi tre. La nostra passione e la nostra malinconia, la nostra gioia e la nostra tristezza,il nostro amore per la vita o per una donna. Sappiamo ciò che contiene ma non sappiamo ciò che esprime , ci auguriamo che qualsiasi cosa emani la nostra musica sia sempre qualcosa che faccia vibrare l’anima , che penetri nelle persone e che EMOZIONI. Soprattutto questo. Che possa emozionare cosi come emoziona noi suonarla e comporla.

 

Miusika: Quale tipo di stato d’animo sentite di solito quando componete o suonate live?

Ashram: C’è una forte unità di spirito quando suoniamo insieme. E’ l’evidenza dell’amicizia che ci lega. Noi siamo amici e suoniamo insieme e non viceversa. E’ il nostro Ashram il nostro concerto. Costruiamo le pareti , il soffitto le finestre le porte del nostro luogo musicale ogni volta che suoniamo insieme.

 

Miusika: perché la scelta di cantare in inglese e non anche in italiano e in futuro sentiremo anche qualcosa nella nostra lingua?

Ashram: L’idea di cantare in Italiano non è lontana , magari potrebbe nascere un brano in italiano. La scelta dell’inglese è legata al fatto che l’inglese può avere una fruizione del testo più immediata e soprattutto è meno spigoloso dell’Italiano che è una lingua meno adattabile alla musica dell’inglese . In realtà la scelta dell’inglese rimane comunque una scelta molto naturale del gruppo senza una reale motivazione preconcetta.

 

Miusika: Ditemi ,cosa sperate in futuro?

Ashram: Di rimanere sempre amici

 

Miusika: Giunti purtroppo alla fine vi ringrazio di cuore per averci concesso ancora vostre notizie e attendiamo da voi altre emozioni forti come quelle che sapete dare, sperando di vedervi suonare live ovunque e anche in Sardegna eheh

Ashram: Grazie a voi di averci concesso questo spazio per parlare di noi e della nostra musica. Speriamo che si possa davvero un concerto in Sardegna dove non ci è ancora capitato di suonare.

Ancora grazie

Ashram (Edo, Sergio, Luigi)

 

 

 

 

Barbara Conti (febbraio 2009)

 

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