AFTERHOURS – Milano (PalaSharp) – 23/05/2008 live & photo report

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I milanesi accorrono al venerdì.

Venerdì sera milanese per gli AFTERHOURS. Si gioca in casa quindi.

E i milanesi accorrono al PALASHARP per gli AFTERHOURS.

Un paio d’ore prima del concerto ci sono ancora biglietti in vendita all’esterno del palazzetto milanese; ma poco dopo l’apertura degli sportelli una fila di persone lascia intendere che non mancherà il pubblico questa sera.

All’interno il clima pre-concerto è di attesa febbrile; il nuovo album ha sicuramente incuriosito i vecchi fan e intrigato i nuovi.

In poco tempo il PALASHARP si riempie; rimangono veramente pochi posti vuoti.

Nel più classico dei modi si va ad iniziare; le luci si spengono e dal lato destro del palco vediamo le sagome del gruppo salire sul palco.

Manuel Agnelli, in total-black come sempre, imbraccia la sua chitarra, si parte!

A rompere lo schema ci pensa Giorgio Prette in completo bianco.

Si comincia con due pezzi del nuovo album, Naufragio Sull’Isola Del Tesoro e a seguire E’ solo febbre.

Qualche inserto del passato ma è il nuovo album a farla da padrone nella prima parte del concerto.

Gli AFTERHOURS sorprendono per la sicurezza con la quale propongono uno spettacolo che non ti aspettavi.

Dopo ormai molti anni di attività live, dopo molti dischi propongono uno spettacolo spiazzante; figlio delle sonorità del nuovo disco.

Niente brani in inglese questa volta però; i pezzi sono proposti rigorosamente in italiano.

Ma è uno spettacolo speciale; ci si aspettano i “soliti” AFTERHOURS, l’immagine cristallizzata che ne abbiamo tutti e invece loro se ne escono con uno show dalle mille sfaccettature con sonorità ricche e variate.

Afterhours_6155.jpgInutile dire che i ragazzi suonano bene; solo un poco penalizzati dall’acustica del PALASHARP che non permette una resa ottimale; il suono resta, a volte, intufato e per apprezzare gli spunti chitarristici o le trame intessute dal basso di Roberto Dell’Era bisogna tendere l’orecchio al massimo delle capacità uditive.

Ma non basta per rovinare una grande esibizione.

Arricchita dalla presenza sul palco di un’ospite speciale John Parish!

Proprio a metà scaletta arriva la title-track I Milanesi Ammazzano Il Sabato e l’emozione sale; Agnelli, voce profonda, canta meravigliosamente sin dal primo pezzo.

E’ servito il lungo tour internazionale; gli AFTERHOURS suonano come se fossimo il pubblico di New York o di Chigago, propongono la loro musica come se non li conoscessimo.

Funziona questa impostazione; rompe schemi che li farebbero risultare “vecchi”, ma dopo vent’anni di carriera e superati i quaranta d’anagrafe sono ancora freschi.

Si chiude con Orchi e Streghe Sono Soli.

Ma sappiamo tutti che non è vero. Quello che non sappiamo è che la band ricomparirà tra le seggiole delle tribune alla sinistra del palco!

Siamo qui, siamo a sinistra del palco” annuncia Agnelli e parte Voglio Una Pelle Splendida.

Al rientro sul palco Agnelli è solo, chitarra e voce, immerso nel buio.

Ad un certo punto esclama “luci!” e il fascio luminoso svela il buon Manuel con indosso la maglia dell’Inter.

Parte del pubblico rumoreggio; ci pensa Prette a ristabilire la parità nella stracittadina, arriva con la maglia del Milan.

Agnelli annuncia che questa sera è l’ultima per il violinista Dario Ciffo, lascerà per proseguire un suo progetto (I LOMBROSO), si prosegue con Non Sono Immaginario e Male di Miele.

Siamo a Milano no?

E allora terza uscita !

E’ il momento delle cover, l’unico in inglese.

E anche qui sorpresa ! Primo brano dell’ultima sezione del concerto è For What Is Worth dei Buffalo Springfield e a seguire un altro ospite sul palco, arriva Marco Parente per Cortez di Neil Young, gratificata da un’esecuzione fantastica.

C’è ancora tempo per gli ultimi tre pezzi dove fa capolino anche un televisore acceso, zapping di Agnelli tra i canali.

Si chiude con Bunjee Jumping, Musa Di Nessuno e Quello Che Non C’è.

Nel backstage il clima è rilassato, i ragazzi sono stanchi ma soddisfatti della serata.

Giusto il tempo per un saluto e la conferma da parte di Agnelli che dopo un po’ di riposo la band partirà per gli States dove sono in programma alcune date.

Speriamo tornino presto; è proprio il caso di rivederli.

 

 

 

 

STAKANOV (maggio 2008) fotografie di Emanuela Giurano aka Karmaphoto

 

 

 

2 Comments

  1. A

    Milan l’è semper Milan..adesso però te vieni giù a farti un bagnetto dalle nostre parti ed io salgo a vedere un pò di roba forte! Ciao Stakanov e complimenti per la corrispondenza.

    Anto

  2. non conosco personalmente “bene” i “dopo-casa” ma…dopo l’articolo di StaKanoV è come se fossi diventato il loro fratello di latte!Penso che scaricherò la loro discografia e diventerò anche io un loro fan.
    Ottima recensione, eccellente descrizione dei pezzi e dei protagoniti e…che dire ancora?
    StaKanoV ci stupisce…sempre!!!!
    salut
    g 69

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