TALKING HEADS “More songs about buildings and food” (1978)

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Che i Talking Heads costituissero una band del tutto particolare con un’ unicità ed un pensiero musicali del tutto peculiari, lo si era capito già con “77”: troppo intelligenti e “fuori corso” per essere considerati uno fra i tanti nomi emergenti del nuovo rock USA, per quanto la Sire Records li avesse incautamente accostati, in sede di battage pubblicitario, ai Ramones. 

Brian Eno che di strategie di marketing ne mastica poco ma che ha già messo la testa nelle fauci del Leone Wave producendo Ultravox e Devo, ha anche avuto modo di discutere più che animatamente con John Cale per aggiudicarsi la produzione del secondo disco delle “Teste parlanti”, ma alla fine ha avuto la meglio e così ci ritroviamo a parlare di uno dei dischi più belli del 1978.

Ora i Talking Heads non possono più nascondersi, con Television e Pere Ubu rappresentano l’ area più stimolante del panorama USA (non mettete insieme “Marquee moon”, “The modern dance” e “More songs…”, potreste star male dopo aver scoperto che non esiste nessun posto dove sbattere la testa).

More songs about buildings and food”, dalla sottile nevrastenia, è dunque un grande disco, testimonianza di una grande crescita artistica ed in grado di compiere il miracolo di unire testa e corpo, di coniugare cervello e cuore, lucida intelligenza ed urbana follia grazie ad una eccezionale creatività ed a una solida ispirazione. Pop e tecnologia si fondono mirabilmente senza che l’uno prenda il sopravvento sull’altro.

Vogliamo qui ricordare la psichedelica notturna dall‘indecifrabile testo di Artists only, l’impeto romantico e disilluso di Stay Hungry, le magnetiche sovrapposizioni per stadi successivi di Warning sign, il funky schizzato di Found a Job, la marcetta iniziale di Thank you for sending me an angel, la gioia di The good thing, la ripresa del classico di Al Green Take me to the river e…..e mi accorgo che le sto elencando tutte, si è capito che “More songs about buildings and food” mi piace molto?

 

 

Anto (1978)

 

 

 

Tracks:

 

1. Thank You For Sending Me An Angel
2. With Our Love
3. The Good Thing
4. Warning Signs
5. The Girls Want To Be With The Girls
6. Found A Job
7. Artists Only
8. I’m Not In Love
9. Stay Hungry
10. Take Me To The River
11. The Big Country

 

2 Comments

  1. M

    Ciao Anto
    una curiosità, non ti sembra che i Bauhaus per uno dei loro pezzi più famosi, Bela Lugosi’s Dead, abbiano attinto molto da Warnin Sign?

  2. Ciao M, di frasi di basso come quella di Warning sign ce ne sono a profusione, per quel che ricordo la linea degli HEADS è su 4 accordi mentre quella dei BAU è su tre. Il fascino di Warning sign sta forse nel suo magnetismo che personalmente avverto passaggio dopo passaggio. Quando ho un momento do un’occhio anche ad accordi, tonalità ed intervalli (allora si potrà dare una migliore defininizione del confronto fermo restando che sono due gran pezzi!) CIAO…

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