XXV Time in Jazz – Domani quinta giornata del festival Time in Jazz‏

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Festival internazionale
Time in Jazz
XXV edizione:
“Fuoco”
Berchidda (Prov. Olbia-Tempio) e Comuni limitrofi
09 > 16 agosto 2012
con la direzione artistica di
Paolo Fresu


Bill Frisell e Kenny Wollesen aprono a Telti la quinta giornata di Time in Jazz (ore11).
Nel pomeriggio (ore 18) a Curraggia (Tempio Pausania)
Alessandro Haber, Paolo Fresu e Trilok Gurtu rievocano
con parole e musica il tragico rogo del 1983.
E a Berchidda in serata doppio appuntamento con
Tigran Trio (ore21.30) e il quintetto di ArildAndersen(ore23).
Accanto alla musica anche arte, cinema, laboratori di danza e educazione ambientale
nel ricco programma del festival diretto da Paolo Fresu.

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Un crescendo di eventi caratterizza anche la quinta giornata di Time in Jazz, il festival diretto da Paolo Fresu, in corso (fino a giovedì) a Berchidda (prov. Olbia-Tempio) e in altri centri del nord Sardegna.

Domani (lunedì 13 agosto) il viaggio musicale inizia alle 11 a Telti, all’ex Arsenale militare, con uno dei massimi protagonisti del festival: Bill Frisell. Reduce dal concerto della sera prima in quartetto a Berchidda con il suo tributo a John Lennon, il poliedrico chitarrista americano si presenta stavolta in un inconsueto duo con il batterista Kenny Wollesen.

Nel pomeriggio (ore18), l’appuntamento è alle porte di Tempio Pausania, in località Curraggia, per una delle pagine più intense di questa edizione numero venticinque di Time in Jazz all’insegna dell’elemento fuoco: Il salto, la lingua, la mano, una produzione originale del festival, in ricordo del tragico incendio doloso che proprio in questi luoghi, nel 1983 uccise nove persone. Protagonisti due musicisti del calibro di Paolo Fresu e Trilok Gurtu (che si ritroveranno martedì sera sul palco di Berchidda, in trio con il pianista cubano Omar Sosa), e l’attore Alessandro Haber. Dall’eccezionale incontro di questi tre artisti nasce una partitura dolente di parole e pensieri, per una rispettosa commemorazione e una necessaria riflessione sul fenomeno degli incendi.

In serata, come sempre, riflettori puntati sul palco “centrale” del festival, in Piazza del Popolo a Berchidda per due diversi set. Sale per primo, alle 21.30 il trio del giovane pianista armenoTigran Hamasyan, con Sylvain Romano al contrabbasso e uno dei batteristi più apprezzati dell’attuale scena jazzistica internazionale, l’americano Jeff Ballard. Classe 1987, Tigran (che l’indomani mattina sarà di scena in piano solo a Mores) è un autentico enfant prodige: a soli tredici anni si è affacciato sulla scena jazzistica internazionale con uno stile originale, caratterizzato da un profondo legame con la musica tradizionale della sua terra.

Dopo l’originale intermezzo dello scrittore Flavio Soriga, che fra un set e l’altro racconta dal palco la sua “semidelirante” cronaca del festival, la seconda parte della serata (verso le 23) ospita uno degli artisti più attesi del festival: Arild Andersen. Nome di primo piano della scena jazzistica internazionale già dai primi anni settanta, quando suonava nel quartetto di Jan Garbarek, gruppo-faro dell’epoca e band pionieristica del moderno jazz scandinavo ed europeo. Il contrabbassista norvegese (sessantasette anni da compiere il prossimo ottobre) si propone a Berchidda con il suo quintetto, per l’occasione ribattezzato “Fire”, nato dalla volontà di riunire alcuni dei migliori musicisti con cui Andersen ha lavorato negli ultimi dieci anni, composto dal sassofonista scozzese Tommy Smith, dal pianista polacco Marcin Wasilewski, dal francese Patrice Heral alla batteria e da Paolo Fresu alla tromba (nel ruolo che in altre occasioni è coperto da Markus Stockhausen).

Altri suoni e atmosfere, dopo la mezzanotte al Centro Laber, dove prosegue il jazz-club con dj set e musica dal vivo. Selezionate attraverso il secondo concorso “Time Out!”, appositamente bandito lo scorso gennaio, si avvicendano nel corso delle serate quattro formazioni (tutte sarde): domani (lunedì) è il turno dei Rodeo Clown, una collaudata band sassarese punk/rock/surf, sulle scene da oltre quindici anni e con nove album all’attivo. La musica continua poi fino a tarda ora con il dj set del berchiddese Dj Mood, uno dei nuovi talenti della console scelti, anche in questo caso, tramite un’apposita selezione (la “DJ Laber competition” che si è tenuta lo scorso maggio).

Non solo musica a Time in Jazz: il festival dà spazio anche al mondo dei libri con “Wine Book”, incontri con autori e editori, ogni mattina a mezzogiorno, in un diverso bar del centro di Berchidda. Domani (lunedì), al Caffè Grand’Italia, si parla della casa editrice Papiros di Nuoro con il suo fondatore e direttore, Diego Corraine.

Ogni pomeriggio, al Cinema Comunale di Berchidda (ore 16), prosegue invece la rassegna cinematografica curata da Gianfranco Cabiddu che, sulle suggestioni ispirate dall’elemento Fuoco, presenta una selezione di film molto diversi tra loro per tecniche di racconto e per temi. Domani (lunedì 13) il programma è dedicato a un grande regista legato indissolubilmente alla Sardegna, Vittorio De Seta, scomparso l’anno scorso, con una selezione dei suoi documentari siciliani: Isole di Fuoco”, premiato al Festival di Cannes del 1955, “Surfarara”, Premio David di Donatello nel 1957, “Lu tempu de li pisci spata” e “Contadini del mare”.

Sempre nel pomeriggio prosegue anche il progetto “La Danza in luce, con due laboratori interdisciplinari di danza contemporanea, improvvisazione e composizione, condotti dalla coreografa e danzatrice Ornella D’Agostino al Centro Laber (dalle 15.30 alle 17.30).

Anche quest’anno Time in Jazz rinnova il proprio impegno a favore dell’ambiente, con Green Jazz, il progetto che dal 2008 voce ai temi della tutela del patrimonio ambientale e culturale. Accanto alle consuete iniziative che mirano alla sostenibilità attraverso la differenziazione dei rifiuti e la riduzione delle emissioni di CO2, in questa edizione viene dato ampio spazio alla valorizzazione dei prodotti alimentari biologici locali d’eccellenza e a “chilometro zero”, presenti nella mensa del festival e in altre occasioni conviviali. Come di consueto, non mancano i laboratori di educazione ambientale per bambini (dai 6 ai 12 anni), che proseguono fino al 15 agosto (dalle 17.00 alle 20.00) alla Ludoteca Comunale di Berchidda: curati dall’Ente Foreste della Sardegna,Amico Pipistrello” e Gli effetti del fuoco!” sono incentrati sulle tematiche ambientali e sui danni provocati dagli incendi; il Collettivo LApostrofo e lassociazione WalkingclassFactory Lab propongono invece il Laboratorio di comunicazione ed espressione creativa, che esplora il tema del festival attraverso i linguaggi della musica e della danza.

Inaugurate sabato, negli spazi del Centro Laber proseguono le mostre del PAV, il Progetto Arti Visive: dalla pittura alla scultura, dall’installazione alla fotografia, dal video alla performance, l’elemento Fuoco viene esplorato attraverso i differenti linguaggi della sperimentazione visiva. La sperimentazione contemporanea nazionale ed internazionale è al centro di Firewall, rassegna curata da Valerio Dehò; offre invece una panoramica sulla situazione in Sardegna Nello specchio di Prometeo, a cura di Giannella Demuro. Una selezione di video e filmati, accomunati dall’uso dello sfocato, è la materia prima di Fuori Fuoco, a cura di Marco Senaldi. Ivo Serafino Fenu, con Passion Fruit, racconta l’elemento Fuoco come passione, secondo varie sfumature ed interpretazioni. E ancora, in programma, due mostre che già dal titolo rivelano la loro adesione al tema del festival: I Mangiafuoco – Fight the Fire with Fire, a cura di Sonia Borsato e L’ultimo spenga l’incendio, presentato dal Collettivo Fuoritema.

Anche anche quest’anno il PAV dedica una sezione specifica delle sue iniziative alla fotografia. Esposti per le vie di Berchidda, gli scatti di Massimo Schuster, raccolti nella mostra Sguardi di Terra, offrono un resoconto della passata edizione del festival attraverso una carrellata di volti, sguardi, gesti e sorrisi di chi era a Time in Jazz nel 2011.

Prodotta da Time in Jazz in collaborazione con l’associazione nazionale i-jazz, e a cura di Filippo Bianchi, lamostra fotografica itinerante L’Italia del Jazz racconta invece, scatto dopo scatto, i festival che si svolgono nel nostro paese attraverso la gente che fa, ama e segue questa musica.

Per informazioni e aggiornamenti si può consultare il sito www.timeinjazz.it o contattare la segreteria di Time in Jazz ai numeri 079703007 / 079704731, e all’indirizzo di posta elettronica info@timeinjazz.it.

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