Time in Jazz – Bill Frisell atteso protagonista della quarta giornata del festival Time in Jazz‏

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Festival internazionale
Time in Jazz
XXVedizione:
“Fuoco”
Berchidda (Prov. Olbia-Tempio) e Comuni limitrofi
09 > 16 agosto 2012
conladirezioneartisticadi
Paolo Fresu


Quarta giornata del festival Time in Jazz
con Marcin Wasilewski a Budoni (ore 11)
Maria Pia De Vito & Patrice Heral a Ittireddu (ore 18)
Bill Frisell in concerto a Berchidda (ore 21.30).
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Quarta giornata fittissima di appuntamenti per Time in Jazz, il festival diretto da Paolo Fresu a Berchidda (prov. Olbia-Tempio) e in altri centri del nord Sardegna, che mercoledì ha aperto i battenti della sua venticinquesima edizione. Domani (domenica 12 agosto) la musica parte come sempre già dal mattino: il primo impegno è alle 11, nella quiete e nel verde della pineta di Sant’Anna sul mare a Budoni, a una trentina di chilometri a sud di Olbia, che quest’anno ospita per la prima volta un concerto del festival. Protagonista uno dei jazzisti più interessanti della scena polacca, Marcin Wasilewski, pianista dal tocco elegante e dal fraseggio libero e intenso. Classe 1975, da vent’anni guida un trio a suo nome con cui registra e si esibisce raccogliendo consensi e collaborazioni importanti, come quella col trombettista polacco Tomasz Stanko o col contrabbassista norvegese Arild Andersen, nei ranghi del cui gruppo Marcin Wasilewski sarà di scena anche a Berchidda, lunedì sera.


Nel pomeriggio,
alle 18, il festival prosegue nelle campagne di Ittireddu (SS), nelle vicinanze di Monte Lisiri, un antico vulcano spento, location in tema con questa edizione del festival all’insegna dell’elemento Fuoco: di scena l’intrigante voce di Maria Pia De Vito e l’incalzante ritmo del percussionista Patrice Heral. Un incontro fortunato, quello fra la cantante partenopea e questo musicista francese capace di assemblare e spaziare fra stili e paesaggi sonori diversi, anche attraverso il ricorso alla voce e all’elettronica; un sodalizio da cui sono scaturiti diversi progetti, in duo o con altre formazioni, tra cui gli album “Nel Respiro” (2001), con Ralph Towner, Steve Swallow e John Taylor, e “Tumulti” (2003), insieme a Ernst Reijseger e Paul Urbanek.

Alle21.30, a Berchidda, i riflettori si accendono per la prima sul palco “centrale” del festival: a inaugurare la serie di concerti in Piazza del Popolo, uno degli ospiti più attesi di questa edizione numero venticinque di Time in Jazz, Bill Frisell, alla testa del suo quartetto con Greg Leisz alla steel guitar e al mandolino, Tony Scherr al basso e Kenny Wollesen alla batteria. Riverito da pubblico e critica non meno che dai suoi colleghi, Frisell è uno di quei musicisti che si riconoscono immediatamente all’ascolto per lo stile e il timbro inconfondibile del suo strumento. Chitarrista poliedrico e dall’inesauribile vena creativa, nel giro di tredici mesi ha sfornato la bellezza di tre album: l’ultimo, “All we are saying…”, titolo preso in prestito dal ritornello di una delle più famose canzoni di John Lennon (“Give Peace a Chance”), detta la scaletta del concerto di domani a Berchidda, e si presenta come un tributo all’indimenticabile ex Beatles scomparso nel 1980. Ed è un omaggio assai ben riuscito quello offerto dal chitarrista di Baltimora che firma qui una personale rilettura di brani memorabili come “Across the Universe”, “Strawberry Fields Forever”, “Nowhere Man”, “Revolution”, “Come Together, “Imagine”. Frisell si avvicina a queste autentiche icone della musica con rispetto e fedeltà, mescolando in giuste dosi rock, country, jazz e blues, secondo una ricetta di cui è un raffinato e originale interprete.

Intorno alla mezzanotte, per salutare festosamente la quarta giornata del festival, la Banda Musicale “Bernardo De Muro” di Berchidda, guidata dal maestro Luciano Demuru, farà gli onori di casa con un concerto in piazza Funtana Inzas: storica “palestra” per tanti talenti (compreso Paolo Fresu che ha mosso tra le sue file i primi passi nel mondo della musica), la “Bernardo De Muro” è già da diverse edizioni tra i protagonisti di Time in Jazz.

Altri suoni e atmosfere, dopo la mezzanotte al Centro Laber, dove si inaugura lo spazio jazz-club con dj set e musica dal vivo. Nel corso delle serate si avvicenderanno quattro formazioni (tutte sarde), selezionate attraverso il secondo concorso “Time Out!”, appositamente bandito lo scorso gennaio e che ha visto la partecipazione di ben settanta band da tutta Italia. Apre le danze l’Armeria dei Briganti di Enzo Cugis (voce e chitarra), Samuele Dessì (chitarra e voce), Andrea Murru (chitarra, mandolino e voce), Stefano Piras (chitarra, ukulele e voce), Andrea Lai (contrabbasso e voce), Diego Deiana (violino e fisarmonica) e Mario Marino (batteria). L’ensemble cagliaritano si è affermato da alcuni anni sulle scene sarde con la sua energica e coinvolgente miscela di swing, canzone d’autore, jazz manouche e continui riferimenti alla canzone d’autore francese. La musica al jazz club continuerà ogni notte fino a tarda ora con un diverso dj set; di scena quattro nuovi talenti della console, anche loro scelti tramite una selezione ad hoc, la “DJ Laber competition” che si è tenuta lo scorso maggio: a salire per primo alla consolle, il berchiddese DJ Lost.

Non solo musica a Time in Jazz: il festival dà spazio anche alle presentazioni editoriali con “Wine Book”, incontri con autori e case editrici, ogni mattina a mezzogiorno, in uno dei bar del centro di Berchidda. Domani (domenica), al K2 si parla di “Buiakesos, le guardie del giudice”, romanzo di Vindice Lecis edito da Condaghes.

Ogni pomeriggio, al Cinema comunale di Berchidda (ore 16), si rinnova invece l’appuntamento con la rassegna cinematografica curata da Gianfranco Cabiddu che, sulle suggestioni ispirate dall’elemento “Fuoco”, presenta una selezione di film molto diversi tra loro per tecniche di racconto e per temi. Domani (domenica 12) è in programma il documentario francese “Entre deux feux” (“Tra due fuochi”) di Anne Marie Martin, che racconta la pratica dei pastori dei Pirenei francesi di “pulire la montagna” con il fuoco controllato, tecnica antica e molto discussa usata anche in Sardegna, interessante spunto di riflessione sul rapporto tra l’uomo e la natura. A seguire, la proiezione del documentario “Scultura di fuoco” di Sebastiano Tecchio, sull’installazione artistica di Paolo Buggiani che utilizza il fuoco come elemento fondante della sua opera.

Ispirato al tema del fuoco, prosegue anche il progetto “La Danza in luce con due laboratori interdisciplinari di danza contemporanea, improvvisazione e composizione, condotti fino al 15 agosto dalla coreografa e danzatrice Ornella D’Agostino al Centro Laber di Berchidda.

Anche domani, negli spazi del Centro Laber sarà possibile visitare le mostre del PAV, il Progetto Arti Visive, in cui il tema del Fuoco sarà esplorato attraverso i differenti linguaggi della sperimentazione visiva: dalla pittura alla scultura, dall’installazione alla fotografia, al video e alla performance. La sperimentazione contemporanea nazionale ed internazionale sarà al centro di Firewall, rassegna curata da Valerio Dehò; offre invece una panoramica sulla sperimentazione visiva in Sardegna Nello specchio di Prometeo, a cura di Giannella Demuro, mentre sarà una selezione di video e film sperimentali accomunati dall’uso dello sfocato la materia prima di Fuori Fuoco, a cura di Marco Senaldi. Ivo Serafino Fenu, con Passion Fruit, racconta l’elemento Fuoco come passione, secondo varie sfumature ed interpretazioni. E ancora, in programma, due mostre che già dal titolo rivelano la loro adesione al tema del festival: I Mangiafuoco – Fight the Fire with Fire, a cura di Sonia Borsato e L’ultimo spenga l’incendio, presentato dal Collettivo Fuoritema.

Per informazioni e aggiornamenti si può consultare il sito www.timeinjazz.it o contattare la segreteria di Time in Jazz ai numeri 079.70.30.07/079.70.47.31,e all’indirizzo di posta elettronica info@timeinjazz.it.

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