Il Maniscalco Maldestro – panna, polvere e vertigine (2009)

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E alla fine tornarono sul luogo del delitto.

Chi?

Ma quel gruppo che sono “più insani che italiani”.

Eh si, dopo ben quattro anni di attesa per il loro fan storici e circa un anno e mezzo per me, dato che li ho “scoperti” nel novembre del 2007 quando il loro primo ed omonimo album mi colpì sulla via di internet (che è simile a volte a quella di Damasco) come un intercity in corsa, tornano i “folli” di Volterra, Il Maniscalco Maldestro.

Era ora.

Confesso che prima di sentire il nuovo album due sentimenti si agitavano in me, il primo la speranza che il nuovo album panna, polvere e vertigine fosse buono almeno la metà dell’album d’esordio, il secondo la paura che, citando il venerabile tragico Fantozzi, fosse “una cagata pazzesca”.

Oh beh nessuna delle due cose si è verificata, per fortuna.

Si perché panna, polvere e vertigine conferma quanto di buono si era sentito sul primo disco de Il Maniscalco Maldestro. Quel misto di punk, turbofolk, metal, liscio, alternative, teatro dell’assurdo e progressive condito con liriche ironiche e giochi vocali che sono la cifra che contraddistingue la band toscana. La personalità sonora de Il Maniscalco Maldestro ritorna assolutamente intatta in questa nuova fatica, Tonjo (voce e chitarra), Frencc (chitarra e cori), Dado (basso e cori), e Borkkia (batteria e cori) più Dade (responsabile dei suoni “maldestri”) riescono a non perdere nulla della forza e genialità che avevano dimostrato, anche se con una incarnazione parzialmente differente, nell’album del 2005 (che tra l’altro è ancora disponibile in download gratuito sul sito della band), sia a livello sonoro che a livello dei testi. In più hanno aggiunto alcune citazioni sonore, tra queste i Police e Morricone (forse anche i Wall of Voodoo?).

I brani di questi pazzerelloni toscani su panna, polvere e vertigine sono 11 più la versione estesa di sorridi al muro, che tra l’altro è il mio brano preferito, ma potrebbero essere tranquillamente 30 se i ragazzi invece di costruire canzoni che all’interno dei continui cambi contengono altre canzoni le avessero fatte con la classica struttura lineare.

Nella recensione del primo album li ho paragonati ai Primus, confermo questo paragone (in più ci aggiungerei Elio e le storie tese, con sonorità più graffianti però 😀 ) anche perché Il Maniscalco Maldestro come i Primus hanno esordito con un album assolutamente superlativo, e sempre come la band statunitense sono riusciti a riconfermarsi nel loro secondo lavoro.

Panna, polvere e vertigine rispetto all’omonimo Il Maniscalco Maldestro manca solo di una cosa che lo mette un gradino più in basso rispetto a quest’ultimo, la sorpresa. Infatti come ho scritto più sopra in questo secondo lavoro gravano delle aspettative che per mia, e spero anche vostra, somma gioia non sono andate deluse, tutt’altro. Il fatto che Tonjo e compagnia cantante si siano riconfermati agli altissimi livelli iniziali non era per niente scontato, tante band dopo un ottimo esordio si son perse per strada mentre Il Maniscalco Maldestro continua a miscuotere e mincantare 😀 .

Inoltre vorrei sottolineare che si tratta di disco totalmente auto-prodotto.

In conclusione, nel caso non si fosse capito panna, polvere e vertigine è un album sfavillante e assolutamente da acquistare (potete richiederlo a info@lafattoriamaldestra.com) e ho idea che il disco dell’anno 2009 sia già uscito, ma se verrò smentito ne sarò ben contento.

Da avere!!!

 

 

 

 

Mario (marzo 2005)

 

 

 

 

Tracklist:

01. la mia vita in ozio

02. atavica fame

03. sorridi al muro

04. piede scalzo

05. ogni giorno

06. filastrocca sciocca

07. niente io comprendo

08. la mia festa

09. a volte i sogni

10. febbrile rimpianto

11. la mia casa esangue

12. sorridi al muro “estesa”

 

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