Recs Of The Flesh – Illusory Field Of Unconsciousness (2008)

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Non so se avete già letto le mie precedenti recensioni di artisti Sardi, tipo quella ai Broken Melody o quella sui Seven Seconds to Trust.

Se le avete lette (se non lo avete fatto fatelo! 😀 ) vi sarete resi conto che, ogni qual volta che debbo recensire dei corregionali, mi pongo il dubbio se riuscirò ad esser equilibrato nel giudicare (nel bene e nel male) quanto proposto.

Anche nel caso dei Recs Of The Flesh mi è sorto lo stesso dubbio, per fortuna la band stessa mi è venuta incontro dato che non sono solo Sardi.

Infatti i Recs Of The Flesh, nati nel 2004 ad opera di Massimo Usai dopo un periodo travagliato condito di febbri e letture della Soft Machine di W. S. Borroughs, aver attraversato diversi cambi di formazione, concerti incoraggianti ed un paio di interessanti demo, si trovano oggi composti dai figli di Sardegna Massimo Usai (voce, chitarre, composizione, varie ed eventuali) e Sara Melis (tastiere ed arrangiamenti), dal Catalano Xavier Dilme (batteria e percussioni) e dallo statunitense Justin Wood (basso e feedback) che tra l’altro è l’altra metà degli Small White (un duo Rock di Minneapolis).

I quattro, sulla base delle composizioni di Massimo, danno così vita nell’agosto di quest’anno agli 11 pezzi che fanno parte di Illusory Field Of Unconsciousness.

La musica proposta dai nostri in queste canzoni è, come per certi versi il disco dei Dragons recensito nei mesi scorsi, un excursus nell’arco della musica post-punk più oscura, però mentre i Dragons guardavano il lato più pop i Recs Of The Flesh guardano il lato più rock, quello meno rassicurante e più cattivello. Del resto con un nome come “Registrazioni della Carne”, ispirazioni derivanti tra gli altri da Borroughs, Bradbury, Romero e Cronemberg per quel che riguarda i testi e le atmosfere, ed ispirazioni derivanti dai Sister of Mercy, i Queen of the Stone Age, i Sonic Youth e i Killing Joke per quel che riguarda la parte musicale, non potete pretendere che Illusory Field Of Unconsciousness sia un album “solare”.

Analizzandolo più in profondità, l’album pur non essendo poppy è molto gradevole e presenta dei buoni passaggi quasi da anthem. Inoltre a quanto già citato, i pezzi possono richiamare alla mente i Cure del periodo “maledetto” (quelli meno pop per intenderci) e i Banshees del periodo McGeoch questo grazie alle linee di basso di Justin e alcuni passaggi di chitarra di Massimo, e in un caso richiamano anche il tenebroso Danzig. Le linee di basso di Justin mi son piaciute moltissimo; ottime le chitarre di Massimo che non si limita ad un solo stile e utilizza in maniera oculata le parti noise; irritanti e disturbanti al punto giusto le tastiere di Sara; buone le parti di batteria di Xavier (che in certi momenti richiama il miglior Paul Ferguson) con un unico appunto, la cassa a volte troppo nascosta.

Per quel che riguarda il cantato, a parte l’errore (secondo me) di fare testi solo in inglese (su undici pezzi uno in italiano o in campidanese no?), mi piace molto che sia un po dietro all’amerigana, un po meno che ci siano più parti declamate che cantate, però probabilmente alla lunga questo credo pagherà perchè così le linee vocali risultano meno scontate, del resto Massimo ha una voce gradevole ma non è  Andrew Eldtrich. A proposito di Andrew, curioso come ci siano moltissimi cantanti in ambito metal (soprattutto gothic e love) che lo ricordano o lo imitano in maniera spudorata e pochissimi in ambito alternative, misteri della musica 😀 .
Adeguati all’atmosfera generale dell’album i testi.

Per finire, se vi piace il post-punk, se volete un disco spigoloso ma godibile, se volete noise ma non un imitazione dei Sonic Youth, se volete un disco gothic ma brioso, se vi piacciono le band citate prima, allora Illusory Field Of Unconsciousness dei Recs Of The Flesh è il disco che fa per Voi, e tra l’altro sarete in buona compagnia perchè fra i tanti estimatori di questi ragazzi ci sono, ad es., Angelina Jourgesen (boss dell’etichetta dei Ministry) e il mitico (nonché fan dei Killing Joke) Tommy Victor (Prong e Ministry). Come diceva un signore con i baffi: meditate gente, meditate.

Assolutamente consigliato! (mmmmm si! credo di esser stato imparziale!)

 

 

Per aquistare il Cd www.recsoftheflesh.com

 

 

 

 

Mario (settembre 2008)

 

 

 

 

Tracklist:

1.  social failure

2.  burnover

3.  intensive care unit

4.  getting it on

5.  urban tension development swing

6.  revelations from the self

7.  friends?

8.  not easily impressed

9.  behave (on the path of the psycho)

10.  solutions to non existing problems

11.  never forget

 

 

 

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